Un settore con elementi di naturale monopolio, in continua trasformazione e con fattori di evidente criticità. Il mercato energetico fa notizia anche perché la questione delle fonti e della sostenibilità rappresenta il “nodo dei nodi” non solo per l’Italia, ma per buona parte della community internazionale. Se ne è parlato lo scorso 9 novembre nell’ambito dell’incontro: L’Autorità per l’energia elettrica e il gas in Italia e nel contesto internazionale. L’iniziativa, che rientra nelle attività promosse dal master universitario “Oil & Gas: law and economics” realizzato in collaborazione con l’Eni, aveva l’obiettivo di fornire utili spunti di riflessione agli studenti, futuri professionisti dell’industria energetica. Ad affrontare il tema la prima linea dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas (Aeeg): il presidente Alessandro Ortis, il direttore generale Roberto Malaman, la responsabile direzione Strategie, studi e documentazione Rosita Carnevalini, il responsabile direzione Mercati Massimo Ricci, il responsabile direzione Tariffe Egidio Fedele Dell’Oste e il responsabile direzione Consumatori e qualità del servizio Alberto Grossi. Con loro erano presenti anche il prorettore dell’Università Cattolica Franco Anelli, in qualità di direttore del master, ed Enzo Pontarollo, docente di Economia industriale.

da sinistra: Franco Anelli, Roberto Malaman e Rosita CarnevaliniÈ stato Alessandro Ortis a entrare nel vivo del dibattito illustrando funzionamento, aspetti istituzionali e ruolo dell’Autorità nel contesto internazionale, a partire dalla legge 481 che nel 1995 ne sancì l’istituzione. In particolare, il presidente dell’Aeeg ha sottolineato quanto sia necessaria la regolamentazione dell’energia per via delle sue caratteristiche di naturale monopolio. Di qui l’importanza di preparare personale qualificato in grado di capire a fondo le problematiche che vi sono connesse. Questioni emerse chiaramente dall’intervento di Rosita Carnevalini che ha messo in luce le criticità attuali del mercato energetico. Tra queste, l’aumento negli ultimi anni del costo energetico, anche in seguito all’incremento della domanda da parte di Paesi emergenti come la Cina, la non accessibilità di circa 1,6 miliardi di persone all’energia, l’impatto sul mercato del climate change e lo sviluppo di nuove fonti alternative. Come se non bastasse la forte concentrazione di gas e risorse in pochi territori, in primo luogo Russia e Medio Oriente, finisce per pesare sulle relazioni tra i paesi. In questo scenario, alquanto complesso, s’inserisce l’Italia, che da parte sua si trova in una situazione non certo favorevole per la forte dipendenza energetica dall’estero: solo nel 2007 la percentuale era dell’88,4 %. A questo, poi, vanno a sommarsi alcune strozzature sugli investimenti infrastrutturali che sarebbero utili per ridurre le congestioni, favorire la sicurezza, diversificare le fonti e rafforzare il contesto competitivo.

Al di là dei nodi di carattere geopolitico, non meno importante è la gestione concreta del mercato nazionale, che include la regolazione tariffaria delle reti elettriche e gas, la qualità del servizio e la tutela del consumatore. Aspetti che sono stati analizzati da Egidio Fedele Dell’Oste e Alberto Grossi. Quest’ultimo, ha messo in luce quanto, ai fini di tutelare il consumatore, sia fondamentale tener conto di una serie di elementi. Fra questi, la necessità di rendere la regolazione semplice, accessibile e nota anche mediante strumenti innovativi. Ancora, la rilevanza delle indagini demoscopiche e dell’adeguamento della regolazione per renderla aderente ai bisogni e alle aspettative dei clienti in un contesto in continuo mutamento. E, infine, l'importanza di potenziare gli strumenti di confronti della qualità resa dai venditori di energia per evitare che la scelta del consumatore si basi sul solo confronto dei prezzi offerti.