Si è tenuto a Roma l’incontro ufficiale di presentazione dell’Executive Master in Management e Innovazione delle Pubbliche Amministrazioni, attivato per iniziativa di ALTIS – Alta Scuola Impresa e Società, promossa dalle facoltà di Economia di Milano e Piacenza.

Il master, che nella sua versione milanese per le amministrazioni locali è giunto alla seconda edizione, prenderà avvio ad ottobre 2012 con un’edizione dedicata alle pubbliche amministrazioni centrali ed agli enti pubblici.

«La formula innovativa, la concretezza dell’approccio, la qualità della faculty ed i contenuti del master sono la carta vincente di questa proposta – sottolinea Elena Zuffada, direttore del master e della divisione Public Management di ALTIS – e coerentemente con la mission di ALTIS vogliamo formare una classe dirigente che si caratterizza per un’imprenditorialità ed un management orientato allo sviluppo sostenibile, in grado di pensare in modo sistemico e di promuovere quelle innovazioni che servono alle pubbliche amministrazioni e al Paese nel suo complesso».

È evidente come la pubblica amministrazione italiana sia ad un bivio, dove la questione culturale pare l’ingrediente fondamentale per un cambiamento reale: «Cambiare la cultura della P.A. – prosegue la Zuffada – è possibile solo attraverso un diverso agire delle persone. Gli strumenti gestionali per innovare ci sono, ora si tratta di sensibilizzare quei (e sono tanti) dipendenti pubblici portatori di elevate competenze e professionalità che possono diventare protagonisti del cambiamento. In questo la formazione gioca un ruolo importante accompagnando la trasformazione del settore pubblico, per renderlo volano e non di freno alla competitività del sistema produttivo, al servizio del Paese e dei cittadini».

L’evento si è svolto presso la sede della Fondazione Comunità Domenico Tardini ONLUS che, insieme a Ce.C.A.P. (Centro di ricerca per il Cambiamento delle Amministrazioni Pubbliche dell’Università Cattolica di Piacenza), Fondazione per la Sussidiarietà e ANDIGEL (Associazione Nazionale dei Direttori Generali degli Enti Locali), è partner dell’iniziativa.

Alla presentazione sono intervenuti per la Fondazione Comunità Domenico Tardini il vicepresidente S.E.R. Mons. Claudio Maria Celli  presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e il reponsabile dell formazione della Onlus Carlo Meloni.

In platea, tra le numerose personalità presenti, da segnalare la presenza di S.E.R. Card. Achille Silvestrini (Prefetto emerito della Congregazione per le Chiese Orientali e Presidente della Fondazione Comunità Domenico Tardini – ONLUS), di Giuseppe Busia (Segretario Generale dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture) e di Carla Lucente (Console Onorario d’Italia a Pittsburgh – Pennsylvania).

Numerosi i dirigenti pubblici presenti fra il pubblico che sono intervenuti a commento dell’iniziativa. Leonello Tronti (Direttore Ufficio per la formazione del personale delle pubbliche amministrazioni - Dipartimento Funzione Pubblica) ha sottolineato come «la formazione sia una leva strategica di sviluppo, in grado di recuperare qualità ed efficienza», precisando altresì che «è indispensabile individuare paradigmi organizzativi basati sul sistema della conoscenza». La necessità di potenziare una cultura di squadra realizzata tra il sistema pubblico e l’utente è stata definita come essenziale da Ciro Esposito (Dirigente responsabile del Servizio controllo interno del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Presidente dell’OIV), che ha evidenziato come «PA e cittadini non sono attori in contrapposizione, ma elementi interdipendenti protesi verso obiettivi comuni».

Fabio Pistella (Componente del Comitato Direttivo di DigitPa, Ente nazionale per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione) ha invece rimarcato come «la tecnologia debba essere considerata come fattore innovativo a carattere trasversale. Il cambiamento della P.A. è infatti possibile investendo congiuntamente anche sugli strumenti manageriali, ma più ancora sul capitale umano, la persona, come espressione di competenze, comportamenti e valori».