Un totale di 40 corsi in lingua inglese, promossi in tutto il mondo in cinese, francese, inglese, italiano, portoghese, spagnolo, e creati ad hoc per professionisti e manager dell’industria agroalimentare provenienti da ogni parte del mondo. È questo “Cremona Executive Education Program” (Ceep), la ricca offerta formativa proposta dall’Università Cattolica durante il semestre di Expo 2015 e dedicata proprio alle tematiche principali dell’Esposizione: food safety; food security; sostenibilità alimentare; management; innovazione in zootecnia; innovazione in agricoltura. Con un obiettivo: permettere ai partecipanti di acquisire abilità e competenze avanzate in quei campi che in un futuro non troppo lontano saranno cruciali per la sussistenza del pianeta.

Un progetto formativo ambizioso e, in un certo senso, animato dagli stessi propositi di “Expo delle idee”, l’evento in programma il 7 febbraio all’Hangar Bicocca, che ha tra le sue sfide principali cominciare a definire le linee generali della cosiddetta Carta di Milano, una sorta di protocollo di Kyoto dedicato al cibo, vera eredità culturale della manifestazione.

«L’Esposizione che dal primo maggio per 184 giorni andrà in scena nel capoluogo lombardo è un grande appuntamento per quei Paesi che nei prossimi anni dovranno affrontare un notevole incremento demografico e avranno tra le priorità di governo la sfida di provvedere a un’alimentazione sicura e sana per tutti», spiega Fabio Antoldi, direttore del Centro di Ricerca per lo Sviluppo Imprenditoriale (Cersi) che fa capo al campus di Cremona dell’Università Cattolica, coordinatore dell’intera iniziativa insieme a sei giovani suoi collaboratori. «Non va dimenticato che l’Italia, col suo prezioso patrimonio di capacità e competenze tecniche, genera ogni anno grazie all’export agro-alimentare un fatturato di 27 miliardi di euro. L’idea di fondo del progetto, quindi, è far incontrare l’eccellenza del made in Italy con il bisogno di conoscenza di quei Paesi che importano i prodotti italiani».

“Cremona Executive Education Program” è parte delle attività offerte dal Laboratorio Ucsc ExpoLab, diretto dal professor Pier Sandro Cocconcelli. Ceep è promosso da un’Associazione temporanea di scopo (Ats) guidata dalla Camera di Commercio di Cremona, coordinata dall’Università Cattolica, attraverso il Cersi, e realizzata con la collaborazione scientifica delle facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali e di Economia e Giurisprudenza. Ha ottenuto, inoltre, il Patrocinio ufficiale dall’organizzazione di Expo Milano 2015, dal ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dall’Assessorato Agricoltura della Regione Lombardia. Ha inoltre come partner scientifici il Politecnico di Milano, il Parco Tecnologico Padano di Lodi e l’Associazione nazionale Medici Veterinari italiani (Anmvi).

«Il punto di forza dell’iniziativa – continua Fabio Antoldi – è la combinazione di lezioni in aula e visite sul campo delle più innovative e tecnologicamente avanzate realtà produttive del settore agroalimentare italiano, inclusa la visita a Expo 2015. In questo modo diamo ai singoli partecipanti l’opportunità di conoscere da vicino il meglio della produzione nostrana, fare domande ai produttori di brand apprezzati dai consumatori di tutto il mondo e ottenere risposte adeguate dalle migliori aziende agricole e zootecniche della Food Valley del Po».

La formula dei corsi, che si terranno per la maggior parte a Cremona nella sede dello storico Palazzo Trecchi, è articolata in questo modo: un programma di tre giorni, della durata complessiva di 20 ore, di cui 12 di formazione e 8 di visite sul campo; un programma di cinque giornate, pari a 40 ore, di cui 19 in aula e 21 di visite ad aziende di settore. Il corpo docente si avvale di 150 professori, di cui 70 dell’Università Cattolica, e di altri appartenenti ad importanti atenei italiani, europei ed extraeuropei, di manager di aziende nazionali, di esperti dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e di rappresentanti Fao.

Differenti saranno gli argomenti affrontati nelle lezioni: si va da temi di management e supply chain a quelli di carattere giuridico, regolamentare, di analisi di modelli economici per gestire la nutrizione a livello locale. E ancora: di zootecnia, di metodi di allevamento del bestiame, di genetica, di precisione nelle colture erbacee e arboree, di sistemi di irrigazione innovativi e di gestione dell’agricoltura biologica.

«Immaginiamo una considerevole adesione ai nostri programmi executive – dichiara il direttore del Cersi –, confermata anche da un crescente interesse che stiamo raccogliendo in alcuni stati africani, e non solo. In ogni caso puntiamo a mobilitare il top management e la classe dirigente internazionale che opera nell’ambito dell’industria agro-alimentare. Inoltre, sono state già messe a disposizione 10 borse di studio, a cui presto se ne aggiungeranno altre dieci, finanziate dai soci dell’Ats e destinate a giovani under 35 provenienti da Paesi in via di sviluppo, già inseriti in attività legate ai temi dei singoli corsi».

Le iscrizioni sono aperte ed è già attiva la piattaforma digitale www.cremonafoodvalley.com, interamente tradotta in inglese, portoghese, cinese, spagnolo e francese.