Ospiti illustri e grande successo per il convegno “Il giornalismo sportivo fra tv nazionali e locali”, nella sede di via Nirone dell’Università Cattolica. L’iniziativa, organizzata da “Millecanali”, il mensile del Gruppo 24 Ore dedicato all’emittenza radiotelevisiva, in collaborazione con l’“Alta scuola in media, comunicazione e spettacolo” (Almed), ha saputo intrigare la sala gremita con un ampio dibattito su problematiche e prospettive future del giornalismo sportivo. Al tavolo, presieduto da Giorgio Simonelli, docente di Giornalismo radiofonico e televisivo, hanno partecipato Massimo Corcione di Sky, Darwin Pastorin di Quartarete, Sandro Piccinini di Mediaset, Renato Farina di Eutelsat e Paola Abbiezzi dell’Università Cattolica.

 

 

Dopo i saluti di Mattia Losi, direttore editoriale di Business Media (Gruppo 24 Ore) e gli onori di casa di Marco Lombardi, direttore del master in Giornalismo dell’Università Cattolica, Franco Siliato dello Studio Frasi ha presentato la ricerca “Il pubblico dello sport in Tv” sugli ascolti e le abitudini di fruizione del campionato di calcio e degli altri eventi sportivi. Il premio “Enzo Tortora”, istituito in collaborazione con le figlie del giornalista e conduttore televisivo genovese, Gaia e Silvia, è stato assegnato a Emanuela Audisio, tra le prime firme dello sport per la Repubblica, e al giornalista di Sky Fabio Caressa. Un prestigioso riconoscimento, che in passato era stato accostato anche a Fabrizio Gatti, Milena Gabanelli, Antonello Piroso, Peter Gomez e Stefano Cappellini.

«La Audisio - si legge nella motivazione del premio - ha saputo imporsi con le sue personalissime cronache su la Repubblica, cogliendo con grande capacità lati specifici del mondo dello sport e dei suoi personaggi, che ha descritto in questi anni con acutezza». Emanuela Audisio si è soffermata su quello stupido pregiudizio verso lo sport che troppe volte appartiene ad alcuni giornalisti. «Da quando ho iniziato a scrivere di sport - ha detto - a cena la persona accanto a me spostava sempre la sedia un po’ più in là. “Guardi che posso parlare anche di altro”, dicevo io. Ma Tortora, come Enzo Biagi, ha saputo divulgare un italiano, proprio attraverso lo sport, semplice e concreto. Una lingua ricca nella maniera di farsi capire dalla gente: questa è la vera arma».

 

Fabio Caressa è stato premiato per aver saputo introdurre negli anni scorsi «una vera innovazione nel mondo delle telecronache calcistiche, fondata su competenza, capacità di trascinare il pubblico, passione e abilità descrittiva di azioni e goal». Senza esimersi dall’interpretare anche un altro tipo di giornalismo, come nel caso del reportage “Buongiorno Afghanistan”, nel quale il giornalista romano ha raccontato la vita quotidiana dei soldati italiani impegnati nella missione di pace. «È importante per me ricevere questo premio - ha commentato - perché bisogna ricordare che Tortora ha di fatto inventato la televisione moderna. Il 70% dei programmi televisivi di oggi è figlio di “Portobello”».

Il convegno mirava anche ad analizzare il settore delle Tv locali, che di solito sfugge alle analisi sui media e che, nonostante le forti difficoltà in cui si dibatte attualmente, è sempre in grado di realizzare telegiornali e trasmissioni a tema sportivo di qualità. I premi “Tv d’oro”, che la rivista “Millecanali” dedica ogni anno alle trasmissioni e ai Tg delle emittenti locali italiane, sono stati attribuiti dalla giuria presieduta da Giorgio Simonelli, docente di Giornalismo radiofonico e televisivo dell’Università Cattolica, e composta da Mauro Roffi, responsabile di “Millecanali”, Emanuele Bruno, giornalista della stessa rivista e Matteo Scanni, direttore delle testate edite dal Master in giornalismo dell’Università Cattolica e docente di Giornalismo d’inchiesta.

Per la categoria “Miglior programma sportivo” è stata scelta l’emittente “Napoli Canale 21” con “Il bello del calcio”. «Un programma – a detta dei membri della commissione giudicatrice – che rappresenta qualcosa di più del solito salotto televisivo dedicato al calcio. Un vero show a base calcistica, con grandi firme del settore, che comprende anche musica, comicità e altri momenti di spettacolo. Il tutto realizzato senza risparmio di mezzi e di idee, all’insegna del vero divertimento».

“Miglior Tg sportivo”, invece, è risultato essere quello di “Telenorba”, «apprezzato per la completezza nell’informazione locale e la qualità delle immagini e dei servizi. Una tv locale con la qualità da nazionale, anche nello sport», hanno motivato i giudici. A ricevere il premio di “Miglior conduttore”, inoltre, è stato Giorgio Micheletti di “Italia 7 Toscana”, che «ha saputo portare alla tv fiorentina la sua competenza, la capacità di analisi e di commento e il brio dei suoi ospiti». Un premio speciale, poi, è stato assegnato a una produzione di Telegranducato dedicata a Piermario Morosini, il venticinquenne giocatore amaranto tragicamente scomparso lo scorso aprile, durante la partita Pescara-Livorno. A giudizio della commissione, infatti, la rete televisiva livornese «ha trattato il tema senza sensazionalismi, senza forti e facili effetti ma con uno scrupolo che non ha nascosto l’emozione, con attenzione per il tema della sicurezza nel campo dello sport e rispetto per il dolore che ha colpito la famiglia».

 

 

Il premio degli studenti dell’Almed, infine, è andato al programma “Toro amore mio” di Quartarete. Gli studenti della “Scuola di giornalismo” della Cattolica hanno riconosciuto la grande qualità del programma della rete televisiva torinese «nel trovare un punto d’incontro curato per la squadra, gli appassionati e i giornalisti, che ne raccontano prodezze e insuccessi. Senza dimenticare un’analisi attenta e rigorosa delle vicende del team e dei suoi dirigenti».