Formazione mirata. È la richiesta urgente di top e middle manager di banche e assicurazioni alle prese con la sfida di cogliere gli impatti pratici delle numerose novità normative introdotte dalle autorità di vigilanza, nazionali e internazionali. Stando infatti ai risultati di una recente attività di rilevazione dei fabbisogni formativi condotta sul tema dal Centro di Ricerca in Tecnologie, Innovazione e Servizi Finanziari (CeTIF) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, la continua evoluzione del quadro regolamentare, come pure le rapide innovazioni tecnologiche in atto a livello globale, modificano lo scenario delle esigenze formative del comparto bancario e assicurativo.

«Dalla nostra rilevazione è emersa con insistenza la necessità di una formazione lifelong che possa sostenere e accompagnare i dirigenti nel cambiamento strategico, organizzativo, tecnologico e normativo di cui banche e compagnie di assicurazione hanno bisogno per essere più competitive nel proprio settore», spiega Federico Rajola, direttore di CeTIF e docente di Organizzazione aziendale nella facoltà di Economia dell’Università Cattolica.

In particolare, l’indagine ha messo in evidenza esigenze formative riconducibili a tre macro-aree: 1. strategia, risk management e nuovi modelli di business; 2. innovazione organizzativa e IT; 3. governance, sistema dei controlli interni, compliance e legale.

Oltre il 50% delle banche e delle assicurazioni coinvolte nella rilevazione dei fabbisogni richiede una formazione che sia in grado di sostenere le risorse interne non solo nel governo dei rischi, ma anche, e più in generale, nella gestione aziendale. Le prime necessitano di approfondimenti relativi a MiFID2 (il nuovo testo relativo alla meglio nota direttiva europea sui mercati degli strumenti finanziari) e MIFIR (il regolamento del Parlamento europeo su strumenti finanziari), alla Circolare 263 di Banca d’Italia, alla proposta di riforma strutturale del settore bancario europeo. Le compagnie assicurative, da parte loro, sono alla ricerca di percorsi su Solvency II, la direttiva Ue che ha lo scopo di estendere la normativa di Basilea II al comparto delle assicurazioni.

Questo perché le spinte normative hanno portato a un nuovo modo di considerare il rischio, inteso come variabile di un processo continuo e integrato nelle strategie aziendali. L’intero comparto creditizio-finanziario e assicurativo, inoltre, è accomunato dall’esigenza di svolgere formazione sui temi di innovazione strategica, organizzativa (per esempio sulla metodologia Agile ) e tecnologica (come temi di Digital Management, Big Data, Data Governance e Data Quality, multicanalità).

«Il quotidiano contatto con le istituzioni finanziarie ci consente di conoscere in modo approfondito i loro fabbisogni formativi in relazione a questo quadro regolativo», precisa il professor Rajola. Ed è proprio grazie a quest’esperienza accumulata sul campo che CeTIF ha pianificato e progettato insieme alla Formazione Permanente dell’Ateneo il Catalogo di Alta Formazione “Strategic Management in Banking and Insurance: le sfide dell’innovazione nel sistema finanziario”. Il programma - che è stato il più apprezzato tra i pacchetti formativi di business school e università accreditati dal Fondo paritetico interprofessionale Fondir per i dirigenti del settore - comprende oltre venti corsi executive che offrono il know-how utile per affrontare strategicamente il processo di cambiamento in atto nel comparto creditizio-finanziario e assicurativo.

«La definizione di questo piano di formazione è stata possibile in virtù del coinvolgimento di diversi attori, tra cui Responsabili Formazione ed HR del settore, Responsabili delle varie funzioni aziendali, professori, ricercatori e professionisti dell’università, che da anni collaborano su progetti di ricerca e formazione rivolti a tale settore – chiarisce il professor Rajola –. Nello stesso tempo sono stati anche delineati gli obiettivi di intervento (conoscenze, abilità, atteggiamenti e valori di riferimento), i contenuti, gli strumenti, le metodologie didattiche, le griglie per la valutazione dell’apprendimento».

Perché sviluppare un “mindset” strategico che permetta ai singoli e alle loro organizzazioni di rispondere con un approccio multidisciplinare, competente e propositivo alle numerose novità tecnologiche, organizzative e normative resta una delle grandi sfide future del comparto bancario e assicurativo.