Ha solo 24 anni, da due ha avviato una sua società ed è già stato riconosciuto negli Stati Uniti tra i sei migliori professionisti under 25 nel suo settore, quello del search engine marketing. Cosa potrebbe sognare di più Rocco Alberto Baldassarre, laureato con il Double Degree di Economia a Piacenza, che alla sua - per il nostro Paese - "tenera" età ha alle sue dipendenze già 15 collaboratori? «Essere tra i primi in Europa e in America - spiega - deve essere l'inizio e non un punto di arrivo». Un'affermazione che la dice lunga sul carattere di questo ragazzo e sui traguardi che si pone. Nato e cresciuto a Lecce, Rocco si è trasferito a Piacenza per studiare economia aziendale alla Cattolica. Dopo due anni è partito per la Northeastern University di Boston con il programma di Double Degree, conseguendo la seconda laurea in International business, da associare a due master in Gestione d'impresa e Management nella sede piacentina dell'ateneo. Ma già durante il percorso di studi ha aperto la sua azienda, la Zebra Advertisement. «Zebra - ci spiega - perché, come le strisce dell'animale che lo rendono diverso da ciascuno dei suoi simili, la mia impresa deve aiutare i clienti a distinguere la loro pubblicità da quella dei loro concorrenti».

Come hai cominciato a occuparti di marketing sui motori di ricerca?

Dopo tre stage mi sono reso conto che nonostante adori il marketing, non ero disposto a iniziare la trafila infinta dello stagista. Uno studio attento del mercato mi ha convinto che il search engine marketing richiedeva una figura giovane, preparata, in grado di portare piccole imprese al successo. Insieme a questo ho capito che dovevo buttarmi nel mercato americano, che ha una liquidità immediata e processi decisionali molto "easy going". E poi questo è uno dei pochi canali di marketing misurabili in maniera immediata, il che mi ha permesso di entrare subito in un mondo competitivo e stimolante.

Come nasce la Zebra Advertisement?

Sono partito con 100 euro di capitale più i costi di apertura aziendali, anche perché sono contrario a contrarre debiti per far partire un'azienda. Dopo l'avvio come Srl, che ho abbandonato perché il costo non giustifica i servizi che lo Stato ritorna, ho deciso di aprire una partita Iva e utilizzare collaboratori. Adesso ho molta più flessibilità e riesco ad attrarre i migliori talenti. Una buona struttura aziendale fa sì che l'azienda cresca sia in fatturato che in numero di dipendenti, che lavorano tutti da casa, permettendo di tagliare i costi fissi e aumentare gli stipendi.

Come scegli i tuoi collaboratori?

Siamo molto selettivi nel selezionare il personale. Circa il 90% dei candidati viene eliminato in base alla risposta all'annuncio lavorativo. È importante che le persone interessate a lavorare con noi condividano una cultura aziendale molto professionale. I candidati vengono intervistati tre volte per poi iniziare con un periodo di prova retribuito. Tutto il training viene fornito internamente e i collaboratori lavorano da casa. Credo molto nell'importanza di avere ottimi dipendenti e per questo ho assunto una persona che gestisce solo ed esclusivamente questo aspetto.

Hai clienti in tutto il mondo: non ci sono più confini in questo business?

Il nostro obiettivo è quello di diventare leader nei mercati più competitivi, che al momento sono gli Stati Uniti, il Regno Unito e l'Australia. Ma non abbiamo ancora lanciato una campagna pubblicitaria in Italia. Ci piacerebbe, ma per ora non credo che il mercato si adatti alle nostre esigenze tranne che per grandi aziende, università e strutture alberghiere. L'azienda è nata e cresciuta con clienti stranieri, disposti a investire su una realtà giovane. Finora li abbiamo ripagati con grandi risultati, che alla fine è quello che conta.

Sei stato riconosciuto tra i primi otto Young Search Professionals of the Year e tra i sei migliori under 25 del mercato americano.

Sono due premi conferiti rispettivamente dalla 2013 European search awards e dalla 2013 US search awards. Un gruppo di personalità internazionali affermate nel search engine marketing valuta case studies, obiettivi raggiunti, professionalità, opinioni dei clienti e molti altri fattori nel determinare se un candidato rientra in determinati parametri per poi poter far parte di questa shortlist.

Una bella soddisfazione.

Sì, perché di solito solo dipendenti di grandi aziende, con grandi clienti, riescono ad entrare a far parte della graduatoria. Sono molto soddisfatto di aver rotto questa tradizione e di aver inserito una piccola realtà tra le aziende di riferimento del settore. Il riconoscimento rappresenta una sorta di marchio di qualità del servizio offerto dalla mia azienda.

Quali sono i prossimi obiettivi della Zebra Advertisement? E i tuoi personali?

Come società vorremmo ottenere una "Fortune 500" come cliente, cioè una delle migliori aziende statunitensi per fatturato. E poi vorremmo affermarci tra i leader del mercato in America. A livello personale, mi piacerebbe diventare il "go to consultant" nel campo del search engine marketing e, oltre a inglese e spagnolo, imparare un'altra lingua.

L'essere un giovane imprenditore ti ha aiutato o penalizzato?

In America, Germania, Regno unito, Canada, Australia e Svizzera sono stato accolto con molto calore e la mia giovane età mi ha dato incredibili vantaggi. In questi paesi l'età non conta. In Italia, dopo un paio di mesi di studio del mercato, ho deciso di non provarci neanche. La cultura è avversa al rischio e una faccia giovane desta sospetti.

Quindi è impossibile per un giovane emergere e fare business?

In Italia è molto dura avviare una start-up ma sarebbe un errore limitarsi geograficamente. La cosa più importante è avere un prodotto o servizio che sia differente in prezzo o caratteristiche e che sia richiesto dai consumatori. Siamo nel 2013 ma la legge della domanda e dell'offerta è ancora valida: se il tuo prodotto è richiesto, ci sono grandi possibilità di avere successo, indipendentemente da dove ti trovi.

Da "US Search Personality of the Year", che consigli daresti a un tuo coetaneo che volesse tentare?

Non accontentarsi mai, analizzare il mercato prima di entrarci, studiare più lingue. E non dimenticarsi di rimanere modesti anche quando si ottengono risultati.