Giuseppe Mazzara nell'aula magna dell'ateneo a Milano, testimone della facoltà di Economia in occasione dell'ultimo Open day (luglio 2012)Giuseppe Mazzara, marketing manager di Kia motors Italia, nasce a Losanna l’8 settembre 1973. Dopo il primo anno di vita trascorso in Svizzera, i genitori decidono di tornare nella propria terra: la Sicilia. È a Pachino, in provincia di Siracusa, che Mazzara si forma per i successivi diciotto anni frequentando le scuole dell’obbligo e diplomandosi al liceo classico. «Dopo le scuole superiori sono emigrato a Milano - spiega il manager - per dedicarmi allo studio universitario». Da sempre appassionato di pubblicità e comunicazione, vide naturale approdare alla facoltà di Economia dell’Università Cattolica che si dimostrava essere la più «all’avanguardia e la più gettonata nel panorama milanese».

Milano rappresentava «la situazione ideale per interagire con il mondo dell’economia e della pubblicità, senza contare le innumerevoli possibilità di trovare un’adeguata sistemazione». Superato il test di ammissione, Mazzara si sistema con un amico siciliano al collegio dell’università: «Questa era la soluzione ideale per l’alloggio in quanto più a buon mercato di un appartamento in affitto e soprattutto perché il contatto con gli altri studenti permetteva di allacciare nuove amicizie e di facilitare l’integrazione in una realtà così diversa rispetto quella siciliana».

La facoltà di Economia in Cattolica era all’avanguardia: fu per queste ragioni che Mazzara decise di studiare nell’università che gli avrebbe dato maggiori chance. La vita in collegio gli permise di allacciare nuove amicizie, che ancora oggi fanno ancora parte della sua vita. La vita milanese gli diede l’opportunità di scoprire un mondo a lui sconosciuto, abituato alla realtà della provincia siciliana. Era l’inizio degli anni Novanta, periodo in cui il capoluogo lombardo rappresentava il centro del divertimento e dell’edonismo italiano, l’ambiente perfetto per un giovane con interessi nel mondo del marketing e della comunicazione pubblicitaria.

Fin dalle prime lezioni Mazzara capì come la sua strada dovesse indirizzarsi verso la strategia aziendale, incentrata soprattutto su marketing e comunicazione. «I primi due anni, comuni per tutti gli studenti di Economia, furono abbastanza duri e dispendiosi. Venendo da una formazione classica trovavo molte difficoltà nell’affrontare materie complesse come matematica e ragioneria - spiega il manager - ma la gentilezza e la collaborazione dei professori mi permise di affrontarle nel miglior modo possibile». Mazzara ricorda con profondo affetto la professoressa di matematica: «Provenendo da un liceo classico la mia preparazione in materie scientifiche era molto scarsa e scadente. Ricordo che durante le prime lezioni del corso di matematica faticavo a comprendere ogni singola parola della professoressa, che, però, si dimostrò molto disponibile nel consigliarmi un testo per capire anche le basi della materia, a me sconosciute. Grazie a questo libro riuscii a presentarmi all’esame preparato e a passarlo con un ventisei. Cosa che per me rappresentò un enorme successo». Terminati i primi due anni iniziò ad affrontare i temi per i quali aveva intrapreso questo percorso, scegliendo la specializzazione in marketing con un grande desiderio di mettersi alla prova in una azienda.

La tesi, inevitabilmente, aveva come soggetto il marketing: «Avendo come relatore il grande Walter Giorgio Scott fu per me un onore e un immenso piacere lavorare alla mia tesi di laurea – racconta –. L’elaborato finale illustrava il ruolo dell’innovazione come variabile essenziale nel lancio di un nuovo prodotto; in particolare si trattava dell’analisi del lancio del marchio Kèrastase di L’Orèal». Il giorno della sua proclamazione gli capitò un curioso aneddoto. «Appena entrato in aula mi resi conto che il Presidente della commissione era completamente calvo. Ciò sarebbe stato assolutamente normale, se non fosse che il marchio di cui parlava la mia tesi era specializzato in prodotti anti-caduta dei capelli. L’iniziale imbarazzo però fu subito accantonato con una risata da parte di tutta la commissione». Terminato brillantemente il proprio percorso universitario fu il momento di buttarsi nel mercato del lavoro, cosa che non risultò difficile, anche e soprattutto grazie ai contatti dell’università. La Cattolica, infatti, mettendo a disposizione delle aziende i profili e i curricula dei neolaureati aumentava vertiginosamente le possibilità di trovare un lavoro fin da subito. Era un periodo in cui l’occupazione non destava particolari problemi e soprattutto i giovani venivano cercati dalle aziende, non rifiutati.

E così avvenne l’ingresso nel mercato del lavoro: «Dopo pochissimi giorni dalla laurea venni contatto per uno stage alla Bmw Italia nei pressi di Peschiera del Garda. Entrai perciò subito in contatto con una multinazionale. Il mio sogno si stava realizzando. Quando poi la casa tedesca decise di spostare il proprio quartiere generale a San Donato Milanese fu per me meraviglioso poter tornare a Milano. Purtroppo nella nuova realtà non vi erano posizioni aperte nel settore marketing. Rimasi tre mesi all’ufficio renting. Non sentendo mio però questo settore decisi di iniziare a spedire qualche curriculum».

A ventiquattro anni, terminata l’esperienza in Bmw, Mazzara venne chiamato da Koelliker, allora il maggior importatore d’auto d’Italia per seguire lo sviluppo del brand Hyundai. Fu inserito come junior manager. «L’esperienza nella nuova azienda fu molto formativa, ma molto breve in quanto in pochi mesi la Koelliker acquisì Kia e fui scelto per costruire e organizzare l’ufficio marketing. Era l’inizio del 2000».

Questo era il momento che Mazzara aspettava da tutta la vita. Raggiunse così una posizione di grande rilievo a soli ventisette anni. I dieci anni successivi furono molto intensi. Con questa nuova posizione aumentavano incarichi, responsabilità e impegno. «Furono anni molto pieni - ricorda Mazzara - ma ebbi la possibilità di dimostrare il mio valore e di mettere in pratica tutto ciò che avevo imparato all’università. Nel periodo tra il 2008 e il 2010 però le cose iniziarono a cambiare. Il settore automobilistico, colpito dalla recessione mondiale, entrò profondamente in crisi. Di conseguenza anche il distributore subì un grosso calo di vendite.

Questo provocò licenziamenti e ridimensionamenti all’interno dell’azienda. Nell’ufficio marketing tre persone furono licenziate: rimanemmo soltanto io e il mio assistente. Questa situazione continuò fino a quando Kia decise di entrare direttamente sul mercato italiano distribuendo autonomamente i propri prodotti. Dal 1° giugno 2011 perciò i Coreani sono entrati in prima persona sul mercato italiano». Un fatto che comportava una crescita esponenziale del lavoro, delle strutture e degli investimenti. Il progetto molto ambizioso di Kia faceva incrementare la distribuzione di auto in Italia, permettendo un ingrandimento delle strutture operative dell’azienda. Ancora più ambiziosi erano i progetti per il futuro: la multinazionale coreana, infatti, aveva intenzione di incrementare la propria presenza sul mercato italiano, considerato strategico. E oggi, con un piano che guarda ai prossimi tre, l’obbiettivo è quello di entrare tra i primi dieci brand presenti sul mercato italiano.

In questo contesto Mazzara svolge un ruolo determinante: «Il mio compito, e quello del mio ufficio, è quello di gestire il lancio di un nuovo prodotto, il suo posizionamento e di curare la gestione della comunicazione e delle relazioni pubbliche di Kia motors Italia. Quotidianamente devo occuparmi della gestione della sezione che si occupa direttamente dei prodotti e del dipartimento che si occupa della comunicazione. Inoltre il mio lavoro riguarda anche i rapporti con quelle strutture esterne all’azienda che ci accompagnano nella gestione dei prodotti del brand» spiega Mazzara.

Per quanto riguarda il futuro, il manager non ha dubbi: «Il mio obiettivo professionale è quello di far aumentare il successo in Italia del brand Kia. Questo si indirizza su due strade differenti: la prima è sicuramente quella di vedere aumentare il numero di auto Kia sulle strade italiane. La seconda, invece, è quella di far cambiare la percezione che la gente ha del marchio Kia, abbandonando l’idea che si tratti di una soluzione cheap nel settore automobilistico. L’obbiettivo ultimo è perciò quello di far diventare Kia uno dei brand leader per qualità e design nel nostro Paese». Quando pensa al proprio futuro personale, Giuseppe Mazzara ha una speranza e un obbiettivo: quello di poter raggiungere i migliori risultati in ambito lavorativo senza dover trascurare la propria vita e in particolare la propria famiglia.