Valeria Giannotta con Alessandro Azzoni, vice-capo-delegazione Ue ad Ankara, il girono della discussione della tesi di dottoratoNe ha fatta tanta di strada Valeria Giannotta. Ha fatto tanti chilometri quanti dividono Milano da Istanbul. Partita dall’Università Cattolica con una laurea in relazioni internazionali, ha voluto proseguire con un dottorato di ricerca per approfondire la storia dell’evoluzione dei partiti politici in Turchia. In particolare, Valeria ha incentrato la sua tesi di dottorato sull’Adalet ve Kalkinma Partisi, cioè l’Akp, il partito islamico-conservatore che dal 2002 è al governo in Turchia. «Il mio è stato un lavoro empirico – spiega –. Per sei mesi a Istanbul ho analizzato dall’interno le dinamiche del partito e mi sono confrontata con l’idea di democrazia che hanno i vertici dell’Akp». Partita nel marzo del 2009, Valeria vive in Turchia. Di tanto in tanto torna in Italia in vacanza, ma è rimasta lì, in questo Paese dove ha trovato accoglienza, nonostante la differenze culturali. «È un popolo mediterraneo e aperto – spiega Valeria – ma è anche molto conservatore e quando vivi qui te ne accorgi. I turchi sono molto rigidi, molto religiosi e le donne sono sempre coperte».

Durante i sei mesi di lavoro a Istanbul, nel dipartimento di Relazioni internazionali della Boğaziçi University, Valeria ha analizzato l’organizzazione interna dell’Adalet ve Kalkinma Partisi e delle politiche proposte dal partito. Obiettivo: comprendere soprattutto come si possa coniugare la militanza nell’Akp con la credenza religiosa e con il nazionalismo. Fino a settembre, Valeria Giannotta è stata visiting researcher a Istanbul, ma poi si è trasferita ad Ankara. «Per capire a fondo la Turchia bisogna andar via da Istanbul. La città non rappresenta la Turchia nella sua totalità – spiega Valeria – perché è una città europea sotto tutti i punti di vista. L’essenza del Paese va assaporata ad Ankara: una città artificiale, nuova, ma che si apre al mondo e si confronta con la modernità». Nella capitale turca, la ricercatrice italiana ha cominciato a lavorare presso la Middle East Technical University collaborando, in particolare, con il Centro di Studi Europei. L’oggetto del lavoro di Valeria Giannotta è misurare il grado di attenzione dell’opinione pubblica turca nei confronti dell’Unione Europea.

«Da settembre comincerò a insegnare Relazioni internazionali all’università di Ankara – racconta – e penso che rimarrò qui. In Italia l’occupazione dei ricercatori universitari è bloccata mentre in Turchia qualche prospettiva c’è. Il Paese è dinamico e si sta evolvendo». Il 5 maggio Valeria ha completato il suo percorso di dottorato in Cattolica presentando la tesi Adalet ve Kalkinma Partisi, relatore Vittorio Emanuele Parsi, docente di Relazioni Internazionali per Scienze politiche. Alla seduta di laurea di Valeria Giannotta era presente anche Alessandro Azzoni, vice-capo-delegazione Ue ad Ankara. Azzoni ha seguito personalmente la neo-dottoressa durante la sua permanenza in Turchia. «Ho apprezzato molto il suo lavoro e ho ammirato la sua capacità di istaurare rapporti diretti con i politici molto più facilmente di quanto, spesso, riesca a noi diplomatici». «Questo lavoro sull’Adalet ve Kalkinma Partis – spiega ancora Azzoni – dimostra che questo partito, caratterizzato da una visione liberal-democratica, può crescere. In molti nutrono dubbi sulla possibilità reale di istaurare una democrazia nei paesi arabi, ma la storia della Turchia prova il contrario».