Le città in cui viviamo cambiano ogni giorno. I livelli alti di inquinamento, l’aumento della densità della popolazione nelle aree urbane e le scarse infrastrutture, portano a porsi una domanda: qual è il futuro delle nostre città? A questa domanda ha provato a rispondere il convegno “Smart cities do a better world” che si è tenuto il 30 novembre all’Università Cattolica di Milano, con la collaborazione della rivista Formiche, nella splendida cornice della Sala Negri da Oleggio.

I saluti istituzionali sono stati affidati a Roberto Zoboli, delegato rettorale al coordinamento e alla promozione della ricerca scientifica dell’Università Cattolica, che ha messo in evidenza l’importanza della collaborazione tra tre aspetti della vita di una città: la ricerca universitaria, le imprese e la politica pubblica. Attraverso l’interazione di questi tre aspetti «è infatti possibile rendere smart le città, con un occhio anche agli aspetti territoriali, spesso sottovalutati».

L’aspetto tecnologico, però, non deve mai far perdere per strada l’aspetto sociale, fondamentale nella costruzione di una città più confortevole e accogliente». Dopo il breve intervento di Paolo Messa, editore e fondatore di Formiche, che ha sottolineato come Milano, grazie anche a Expo, sia diventata un esempio di smart city in Italia, la parola è passata a Andrea Cardinali, amministratore delegato e presidente di Alphabet Italia. Cardinali ha esposto il progetto della sua azienda, che si pone «l’obiettivo, tramite la versatilità, la flessibilità e la condivisione dei nuovi strumenti tecnologici, di aiutare le imprese ad aumentare la produttività, abbassare i costi e migliorare l’efficienza dei dipendenti».

Il convegno, però, non si è risolto in una lezione frontale, ma è stato anche un momento di confronto tra i relatori e i partecipanti. Erano previsti infatti tre workshop: Le reti Intelligenti, coordinato dalla professoressa Ilaria Beretta e da Luciano Tommasi, Enel; L'Agenda Digitale, coordinato dalla professoressa Ivana Pais e da Pierfrancesco Baviera, Telecom Italia; e, infine, Reti e pratiche della comunicazione nello spazio urbano a cura di Almed, coordinato dal professor Simone Tosoni.

Dopo i workshop, utili a comprendere gli aspetti concreti dei temi analizzati, il dibattito moderato dal vice direttore de Il Giorno Sandro Neri. Nella prima parte del dibattito sono intervenuti Simone Tosoni, Giuseppe Tilia, responsabile del progetto “Agenda digitale” di Telecom Italia, e Renato Galliano, direttore Settore Innovazione Economica, Smart City e Università del Comune di Milano. Quest’ultimo ha illustrato le linee guida del progetto “Milano Smart City, avviato nel 2013”, che in questi anni si posto l’obiettivo di ascoltare le proposte della cittadinanza. «Intendiamo mettere le aziende in condizione di sviluppare al meglio idee innovative per lo sviluppo della città» ha detto.

Nella seconda parte della tavola rotonda si sono confrontati Pierfrancesco Maran, assessore alla Mobilità, Ambiente, Metropolitane, Acqua pubblica, Energia del Comune di Milano, Luciano Tommasi, responsabile Start Up Initiatives and Business Incubator di Enel, Giovanna Camorali, direttore Pubblica Amministrazione Locale Sanità e Università di IBM Italia, e Paolo Ricci, Innovation Manager di Youco. Di fronte ai rappresentanti delle aziende l’assessore Maran ha espresso «la necessità di creare una comunità coesa che avvicini la domanda di servizi dei cittadini all’offerta delle aziende. Milano da questo punto di vista negli ultimi anni è stata un esempio virtuoso, ha dato la possibilità alle aziende di sviluppare idee innovative».