Sabato 16 luglio è morto monsignor Cesare Mazzolari, vescovo di Rumbek. Si è spento in una mattina di estate mentre celebrava la Santa Messa con i suoi confratelli del Sudan del Sud, la terra che aveva eletto a patria e per la quale si era battuto con tutto se stesso . La sua scomparsa arriva proprio a pochi giorni dalla proclamazione formale del nuovo Stato. Una missione che Cesare Mazzolari con tenacia ha contribuito, attraverso la Fondazione Cesar, a portare a termine.

Nato a Brescia il 9 febbraio 1937, fu ordinato sacerdote nel 1962. Comboniano, Cesare Mazzolari dopo aver lavorato negli Stati Uniti tra le comunità di afroamericani e messicani nel 1981 si era stabilito in Sudan. Nel 1990 fu nominato amministratore apostolico della diocesi di Rumbek e nove anni più tardi venne ordinato vescovo dell’omonima diocesi da Papa Giovanni Paolo II.

La sua dedizione alla battaglia in difesa del Sudan del Sud e del suo popolo furono la bussola del la sua missione, non priva di rischi: nel 1994 fu catturato e tenuto in ostaggio per 24 ore dai guerriglieri dello Spla (Esercito Sudanese di Liberazione Popolare), gruppo armato indipendentista in lotta contro il governo di Khartoum.

A gennaio monsignor Cesare Mazzolari fu ospite della sede milanese dell'Universita Cattolica in occasione della presentazione del libro a fumetti “Diario di un viaggio in Sudan”. L’evento, ospitato da Altis, fu un’occasione per parlare della situazione del Sudan del Sud che proprio in quelle settimane si era pronunciato a favore dell’indipendenza attraverso un referendum. Cattolica News vuole ricordare la figura di Cesare Mazzolari riproponendo il video (qui sotto) e il testo (in spalla) di quell’intervista.

 

 

Una Messa in suo suffragio è stata celebrata martedì 19 luglio presso la Casa dei Comboniani a Brescia mentre i solenni funerali si svolgeranno giovedì 21 luglio nella cattedrale di Rumbek dove, per sua espressa volontà, sarà sepolto.