Il 21 luglio si è spento a Bassano del Grappa Umberto Pototschnig, professore di diritto amministrativo e punto di riferimento per una generazione di studenti. Da molti anni lottava con grande coraggio contro il morbo di Parkinson. Le esequie si sono svolte a Vicenza il 23 luglio scorso.
Nato a Trieste il 26 ottobre 1929, da famiglia di nobile ascendenza slava, si trasferì in gioventù a Vicenza, a seguito della famiglia e del padre, Giorgio Pototschnig, medico primario presso il capoluogo berico, trasferendosi successivamente a Milano per gli studi universitari. In Cattolica si laureò sotto la guida di Francesco Rovelli, e fu sostanzialmente (anche se non formalmente) allievo di Feliciano Benvenuti, con cui approfondì gli studi di diritto amministrativo.
Nel 1956, per iniziativa di padre Gemelli, divenne il primo direttore laico dell’Augustinianum, il collegio della Cattolica dove aveva studiato dopo averne vinto la borsa di studio. Nei suoi dieci anni di direzione, fu ospite del collegio un pezzo di classe dirigente del Paese, da Romano Prodi a Giovanni Maria Flick, da Mario Romano a Tiziano Treu e Giorgio Pastori e tanti altri che, anche se meno famosi, hanno contribuito alla crescita dell’Italia.
Ha insegnato, per incarico, nell'Università Cattolica del Sacro Cuore, Istituzioni di diritto pubblico e legislazione scolastica (facoltà di Magistero), Diritto costituzionale italiano e comparato (facoltà di Scienze politiche) e Diritto amministrativo (facoltà di Giurisprudenza). Dopo aver vinto il concorso a cattedra di Diritto amministrativo, ha insegnato questa materia nella facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Pavia e, dal 1978 in poi, nella facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli studi di Milano.
Ha svolto la sua attività di ricerca anche presso l'Isap, l'Istituto di Scienza dell'amministrazione pubblica fondato a Milano da Feliciano Benvenuti, collaborando all'Archivio Isap 1962 e al congresso celebrativo del centenario delle leggi amministrative di unificazione (Firenze, 1965). È stato inoltre preside della facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Pavia, direttore della rivista Le Regioni, succedendo a Livio Paladin, fino al 1994. È stato avvocato amministrativista e ha difeso le Regioni in molte cause avanti la Corte costituzionale. Si è ritirato dall'insegnamento e dalla professione nella seconda metà degli anni novanta, a causa del progredire della malattia.
Nel corso della propria carriera accademica ha approfondito vari settori del diritto pubblico, costituzionale e amministrativo. Fra i suoi contributi più importanti spiccano la monografia su "I pubblici servizi" (1964), i saggi "Insegnamento, istruzione, scuola" (1962), "L'unificazione amministrativa delle province venete" (1967) le voci enciclopediche "Appello" (dir.amm.) (1958) ed "Istruzione" (1973).
Negli anni '90 è stato tra l'altro ispiratore e sostenitore dell'Associazione “Agostini Semper” ed è stato insignito per primo del riconoscimento "Agostino dell'anno" nel 1997. Verrà commemorato nell'assemblea annuale dell’Associazione, il prossimo 10 novembre.