Il mangiar sano e sicuro passa anche attraverso i muri. Almeno da quelli delle aziende che producono e confezionano gli alimenti. E passa soprattutto attraverso le vernici che colorano le pareti degli stabilimenti. Da oggi il controllo sarà più sicuro e rapido grazie al kit brevettato dall’Istituto di Enologia e di Ingegneria Agro-Alimentare della facoltà di Agraria della Cattolica di Piacenza  che consentirà ai produttori di pitture e vernici di verificare con efficacia e rapidità se un ambiente sia o meno contaminato. E quindi rischioso per i cibi che vi si producono.

«Il nostro Istituto, nell’ambito delle attività di ricerca sulla sicurezza alimentare, si occupa anche dello sviluppo e del controllo dei materiali che vengono a contatto con gli alimenti – ricorda il direttore, Dante Marco De Faveri -. Grazie al lavoro della nostra Maria Daria Fumi, docente di Scienze e tecnologie alimentari, collaboriamo già da diversi anni con il Consorzio Procoat, che riunisce al suo interno industrie e produttori di vernici. Da questa sinergia e grazie al Consorzio Spinner, si è pervenuti recentemente alla creazione di un kit analitico per l’analisi di vernici e pitture che, per la sua praticità, consentirà di valutare rapidamente l’idoneità dei materiali per usi specifici nel settore alimentare». Questo strumento consente di superare in maniera netta tutte le problematiche legate all’esposizione degli alimenti a contaminanti biologici. In questo modo le aziende interessate potranno produrre materiali vernicianti di alta qualità presentandosi sul mercato alimentare in maniera completa e aggiornata.

«Per tutelare i consumatori finali, diventano sempre più rigorose le regolamentazioni di aziende che producono, confezionano e conservano alimenti – ricorda la dottoressa Fumi -. Per questo settore è stato introdotto nella CE, già dal 1993, il sistema di controllo Haccp (Hazard Analysis and Critical Control Points) con la finalità di valutare e stimare pericoli e rischi e stabilire misure di controllo per prevenire l'insorgere di problemi igienico- sanitari. In questo quadro è entrata in vigore una normativa che prevede in maniera puntuale i requisiti per i materiali di rivestimento di muri e soffitti di ambienti nei quali possono svilupparsi microrganismi».