L'higher education sta attraversando molteplici sfide in Europa e nel mondo. La globalizzazione delle società e dell'economia, l'emergere di nuove economie in varie parti del mondo e l'attuale crisi hanno avuto un enorme impatto sull'higher education in Europa e, di conseguenza, in Italia. La massificazione dell'Istruzione superiore, il crescente spazio della privatizzazione e la tendenza crescente alla mercificazione nonché l'emergere di nuovi attori e interlocutori nella competizione globale per i talenti costituiscono importanti sfide a cui le università italiane ed europee devono rispondere. Un contributo alla lettura critica di questo fenomeno è stato offerto dal seminario internazionale International and European Higher Education: trends and challenges for Italy che sì è svolto il giorno 24 maggio, organizzato dal Centro Studi e Ricerche sulle Politiche della Formazione (Ceriform) e dal Centre for Higher Education Internationalisation (Chei) dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. L'incontro, come ha sottolineato Michele Lenoci, preside della facoltà di Scienze della formazione, «è la tappa di un cammino iniziato tempo fa ed è espressione della volontà dell'ateneo di creare spazi e luoghi di riflessione sul ruolo dell'università nel nuovo scenario globale».

La massificazione dell'higher education, afferma Philip Altbach, docente di Higher Education e direttore del Center for International Higher Education (Cihe) del Boston College, ha apportato profondi cambiamenti nei sistemi nazionali di istruzione superiore caratterizzati al loro interno da una sempre maggiore differenziazione di ruoli, funzioni, mission e assetti organizzativi. Di fronte all'eterogeneità degli istituti che compongono l'higher education è necessario pensare nuove forme di coordinamento e cooperazione in grado di rispondere in modo più efficace ai bisogni formativi emergenti.

Jo Ritzen, già ministro dell'Educazione in Olanda e presidente dell'Unu-Merit (United Nation University - Maastricht Economic and Social Research Institute on Innovation and Technology) ha posto a tema l'importanza dell'higher education per lo sviluppo economico dei paesi. Movendo dall'analisi critica delle performance del sistema universitario italiano ha individuato nella costruzione di una cultura dell'internazionalizzazione condivisa e diffusa la leva per il successo delle università. Ragionando sulle sfide e le implicazioni che lo scenario internazionale pone anche all'Italia, Simona Beretta, direttore del master dell'Alta Scuola in Economia e Relazioni Internazionali (Aseri) in "International Cooperation and Development", ha sottolineato come la sfida dell'internazionalizzazione dell'higher education possa essere affrontata e superata solo ricordando che l'università ha un compito educativo e che l'educazione implica l'investimento in relazioni personali e durevoli. Mario Maggioni, direttore del Centro di ricerca in Science Cognitive e della Comunicazione (Cscc), muovendo dall'approfondimento di numerose evidenze di ricerca ha rimarcato l'importanza di un sistema di istruzione superiore più equo e volto alla promozione della qualità attraverso nuove forme di agevolazioni allo studio e politiche capaci di premiare i più meritevoli.