Il sito del Corriere ha eletto la “Bresciana dell’Anno”. Ad essere premiati sono stati il talento e la costanza di una brillante giovane ricercatrice di Flero, che nel 2011 è riuscita ad ottenere un dottorato all’Università di Lione, nel laboratorio di femtonano-ottica. Anna Lombardi si è laureata in Fisica a soli 23 anni con il massimo dei voti e la lode presso la facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università Cattolica di Brescia.

Ora studia nanoparticelle metalliche inferiori ai cento nanometri. È una ricerca che potrebbe dare risultati molto rilevanti soprattutto in campo medico: la speranza è, infatti, che l’utilizzo delle nanoparticelle si riveli utile per la cura del cancro. Aggregando queste particelle a particolari sostanze chimiche ed iniettandole sottopelle, queste raggiungono il tumore e vi si fissano saldamente. A questo punto irradiando la pelle con dei laser a infrarossi, questi surriscaldano le nanoparticelle distruggendo le cellule tumorali che le contengono e lasciando illesi i tessuti sani.

Naturalmente la strumentazione per condurre questo tipo di ricerca è costosa, ma non irraggiungibile. Anna ribadisce che la differenza tra Lione e Brescia non è tanto di mezzi, quanto di metodologia: se in Francia ci si concentra su singole nanoparticelle, da noi si prendono invece in considerazione degli aggregati. I due metodi dovrebbero essere messi a confronto in primavera, quando, con tutta probabilità, verrà dato avvio ad una collaborazione tra università. Si creerebbe così un ponte tra due mondi: quello francese, dove, afferma la ricercatrice “tutto è più facile” e quello italiano, in cui la logica del profitto immediato taglia i fondi alla ricerca.

Forse è proprio per questo che i lettori del Corriere hanno premiato Anna: perché rappresenta la mente dotata e decisa che, pur di seguire il proprio sogno, ha abbandonato ciò che le è più caro e ha attraversato un ponte che l’ha condotta verso nuove opportunità. La paga del dottorando francese è doppia rispetto a quella del dottorando italiano. Eppure lavoro, aspettative e, in primo luogo, preparazione sono equivalenti. Anna, che a Lione è circondata da studenti dell’Ecole Normale, è fiera delle conoscenze e competenze acquisite al liceo scientifico Calini e alla Cattolica, le cui opportunità di ricerca, secondo lei, devono essere colte al volo.

Anna ha in programma di tornare. La speranza è che ad accoglierla ci sia un Paese cambiato, che riconosca appieno la sua forza di volontà e il suo entusiasmo fiducioso.