Terzo appuntamento per Vocial Happy Hour, aperitivo culturale dal motto “express yourself” che lo scorso 7 aprile ha animato la piazzetta della facoltà di Economia di Piacenza. L’incontro si è aperto con letture di Rimbaud, D’Annunzio, Salinger, Dante, Whitman nelle lingue madri degli studenti che le hanno recitate. Ogni studente straniero ha illustrato il percorso che lo ha portato a scegliere e amare l’Italia come Paese di coronamento del proprio corso di studi.

Jackie, americana, in Cattolica da settembre 2010 con il programma Double Degree: «Sono contenta di studiare qui, le mie radici sono italiane, sono grata ai miei genitori per l’opportunità di una doppia cultura e di poter pensare in grande». Sebastian, cileno: «Qui a Piacenza la sera nei pub o a ballare incontro tutti i ragazzi stranieri della Cattolica, certe volte sento parlare solo inglese o spagnolo. Piacenza ci sta dando molto e noi cerchiamo di portare un contributo alla vostra e ora anche nostra meravigliosa città».

Alla comunità studentesca internazionale, che solo pochi anni fa contava poche persone e ben nascoste, si è sostituito un folto gruppo di giovani in arrivo da tutto il mondo: Usa, Germania, Olanda, Irlanda, Inghilterra, Mexico, Spagna che ha la capacità di integrarsi completamente con le classi di studenti italiani. Ormai la maggior parte degli studenti di Economia ha un percorso di studi in terra straniera. «Altrimenti saremo sempre tagliati fuori – afferma Peppe, siciliano di Ragusa - anche perché i master sono solo in inglese».



Ma è Domenico Sannino, studente di Scienze della formazione e direttore creativo dell’evento, che spiega il senso del Vocial: «Questa è una occasione per creare un ambiente divertente e un punto d’incontro per i giovani nel dopo-studio, per coinvolgerli nella vita universitaria e creare un forte senso di appartenenza. I nostri incontri sono aperti ed è giusto che l’Ateneo si apra alla città come la città deve essere consapevole di avere dei grandi centri di studio e formazione». La piazzetta di Economia è così diventata palco dei Finger, gruppo musicale del Collegio S. Isidoro e dei Black Bitter con tributi di brani dei Negramaro. Ma non solo studenti in Cattolica. Matteo, avvocato trentenne di Manfredonia con studio anche a Parma, è stato invitato da amici a partecipare alla festa. Si è ritrovato sul palco a leggere brani di Buzzati. E si è anche divertito: «Questa sarebbe stata l’Università che avrei voluto frequentare. Adesso capisco perché una mia amica che ha studiato all’estero mi diceva che viveva in Università».

Il prossimo appuntamento è previsto per il pomeriggio di giovedì 5 maggio. «L’Università Cattolica oltre al compito di contribuire a formare i giovani dal punto di vista accademico, ha l’importante ruolo di guida in un percorso di crescita personale e sociale», commenta ed Elena Spinazzola dell’Ufficio Relazioni Internazionali. L’Università è uno speciale canale di formazione e vita. "Coming together is a beginnig; keeping together is a progress; working together is a success" - disse Henry Ford -  "Trovarsi insieme è un inizio, rafforzare l’unità è un progresso, lavorare insieme è un successo".
Potrebbe andare bene per l’Università e per l’Italia.