Un gruppo di laureati e docenti della sede con il rettore OrnaghiUn polo di alta formazione che cresce ma resta a misura di studente. È questo il profilo della sede cremonese emerso dal Dies academicus che si è tenuto lo scorso 12 a palazzo Ghisalberti alla presenza di rappresentanti istituzionali e di un folto pubblico. La cerimonia del Dies, tradizionale momento d’incontro della comunità universitaria con le autorità e i referenti della realtà locale, è stata l’occasione per mettere in luce le eccellenze di una sede, che ha da poco celebrato il proprio 25° e punta all’alta formazione.

L’Università Cattolica di Cremona si espande, salvaguardando una dimensione a misura di studente. «Gli iscritti – ha ricordato il rettore Lorenzo Ornaghi - sono circa 290, provenienti non solo dal bacino cremonese, ma anche da altre province italiane, limitrofe e non. Le ultime immatricolazioni hanno registrato un incremento di oltre 20 unità, mentre il numero complessivo dei laureati e dei diplomati della sede di Cremona è salito a quasi 1.350 unità». Anche la realtà cremonese dell’ateneo di padre Gemelli è sempre più aperta ai processi di internazionalizzazione. Su questo punto il rettore ha particolarmente insistito, dando particolare risalto al Double Degree in Economia agro-alimentare, istituito sulla base della convenzione stipulata con l’Università di Wageningen (Olanda).

Il professor Ornaghi ha anche sottolineato che lo sviluppo della Sede si è reso possibile grazie alla proficua collaborazione con la Provincia, il Comune, la Camera di commercio di Cremona, l’Istituto Gregorio XIV per l’educazione e la cultura e la Regione Lombardia. La Provincia e il Comune continuano a sostenere notevoli investimenti anche per le strutture, a completamento dell’opera di restauro del Palazzo Ghisalberti, sede dell’Università Cattolica.

L'intervento del rettore OrnaghiAlla cerimonia sono intervenuti anche il presidente della Provincia Massimiliano Salini, il sindaco Oreste Perri e il presidente della Camera di commercio Gian Domenico Auricchio. Hanno espresso apprezzamenti per le collaborazioni in atto con l’università, che si dimostra attenta ai bisogni del territorio, e hanno confermato l’impegno a consolidare una rete di alleanze tesa a far crescere il polo universitario di Cremona come un centro di alta formazione.

Francesco Timpano, direttore del dipartimento di Scienze economiche e sociali dell’Università Cattolica, ha tenuto una relazione su La politica economica europea e la crisi economica globale: strategia di Lisbona o politiche di coesione?. «La crisi economica globale – ha affermato - ha determinato importanti impatti sugli equilibri della costruzione europea. La dimensione della crisi ha costretto i governi nazionali a pesanti interventi tesi a mettere in sicurezza i mercati finanziari e a non compromettere future opportunità di crescita. Diventa urgente un ripensamento complessivo delle politiche strutturali, al fine di riprendere a conseguire una crescita economica adeguata per sostenere le sfide globali del futuro. Il cambiamento include un ripensamento istituzionale che faccia uscire l’Europa dalla metà del guado in cui si è posizionata dopo l’abbandono del progetto di costituzione europea». La cerimonia si è conclusa con la tradizionale foto di gruppo del rettore con i laureati delle facoltà di Agraria e di Economia e con i diplomati dell’Alta Scuola Smea, che hanno posato sulla scalinata all’ingresso del Palazzo Ghisalberti.

Il discorso del rettore Lorenzo Ornaghi ( KB)