L’Università sa andare oltre i libri. Per noi, 52 studenti degli anni accademici 2009-2010 e 2011-2012 della facoltà di Lettere e filosofia, alle prese con l’esame di Storia medioevale e alla ricerca di approfondimenti e risposte, quella non è una frase fatta ma si è tradotta in un viaggio studio sui luoghi significativi degli argomenti monografici, quelli che hanno visto le gesta di Carlo Magno e Federico Barbarossa.

Foto di gruppoLa professoressa Maria Pia Alberzoni, titolare del corso, ha raccolto le nostre sollecitazioni e l’itinerario di studio in Germania, nella regione del Reno, si è concretizzato in quattro giorni - dal 31 marzo al 3 aprile -, durante i quali, guidati dagli approfondimenti e le spiegazioni di Marco Rossi, docente di Storia dell’arte medioevale, Marco Rainini, docente di Storia della storiografia medioevale e Guido Cariboni, docente di Storia della Lombardia medioevale e Storia della storiografia medioevale presso la sede di Brescia, abbiamo potuto visitate numerose città ricche di storia ed arte quali; Spira, Lorsch, Magonza, Treviri, Aquisgrana e Colonia.

La prima tappa del viaggio è stata Spira con l’imponente cattedrale romanica che ospita i resti degli imperatori della dinastia salica, protagonisti delle vicende politiche e religiose dell’XI secolo, prima fra tutte la così detta “lotta per le investiture”. E’ stato facile, sin dalle enormi dimensioni della cripta, rendersi conto del suo valore altamente simbolico, la cattedrale rappresentava infatti la legittimazione del suo potere, che non si limitava alla sfera del Regnum, ma comprendeva anche quella del Sacerdotium. E’ stata quindi la volta dell’abbazia di Lorsch, un centro monastico di grande importanza storica e artistica, fondato da Carlo Magno, in cui sono conservati alcuni affreschi di età carolingia.
Dopo la cattedrale di Magonza, sede del vescovo elettore dell’imperatore, e la chiesa di Santo Stefano dove abbiamo potuto ammirare le magnifiche vetrate di Chagall, abbiamo raggiunto Treviri, una delle residenze imperiali del III-IV secolo, dove nacque sant’Ambrogio. Oltre ad affacciarsi su un fiume molto suggestivo, la Mosella, questa città vanta numerose testimonianze storico-artistiche: la Porta Nigra, una grandiosa porta di età romana costruita in pietra arenaria alla fine del II sec d.C. che fu trasformata, nell’XI secolo, in chiesa per poi ritornare alla forma originale per volontà di Napoleone; la cattedrale e il museo, dove sono custodite suppellettili liturgiche e il prezioso reliquiario contenente il sandalo di S. Andrea.
TronoTappa centrale del nostro viaggio è stata Aquisgrana, dove sorge il duomo che ospita parte delle spoglie di Carlo Magno. All’interno della cattedrale si possono contemplare le due urne laminate in oro, una contenente parte del corpo del primo imperatore romano-germanico e l’altra alcune reliquie importanti per la cristianità. L’enorme lampadario, simboleggiante la Gerusalemme celeste, è un indizio della volontà del regnante di volersi ispirare al regno divino per costruire quello terreno; altrettanto significativo è il trono che sebbene a prima vista non abbia niente di sontuoso, in realtà è costruito con le pietre che la tradizione reputa provenienti dal Santo Sepolcro; il trono non era solitamente occupato in quanto simbolo della presenza nell’assemblea di Cristo, Re dei re.
Alla fine di un trasferimento tra colline, radure e una foresta sconfinata, abbiamo raggiunto Colonia. Qui abbiamo visitato le chiese di Santa Maria in Campidoglio e dei Santi Apostoli per poi raggiungere il Duomo, la più alta cattedrale gotica europea che custodisce l’urna dei re magi, le cui reliquie furono portate qui da Milano nel 1164 da Rainaldo di Dassel, cancelliere di Federico I. La traslazione di queste reliquie rappresentò un deciso tentativo di attribuire sacralità al potere imperiale, proprio nel momento in cui veniva meno l’appoggio del papato.

Grazie a questo viaggio di studio abbiamo scoperto quanto possa essere importante vedere con i propri occhi le tracce della storia; ci si rende conto che la conoscenza diretta è un ingrediente fondamentale per uno studio che abbia orizzonti più vasti delle aule. Condividere gli interessi, cercare di approfondire quanto viene studiato, trovare docenti desiderosi di fare un tratto di strada insieme è stato come scoprire un tesoro che va oltre ai libri. Ne siamo certi, questo nostro viaggio, è solo l’inizio.