Le donne in primo piano. Si è inserito nell’ambito delle iniziative che il Corriere della Sera, con il suo blog “La 27esima ora”, dedica all’universo femminile (“Il tempo delle donne”) il pomeriggio di dibattito che l’Università Cattolica ha rivolto al rapporto tra donne e mezzi di comunicazione, concentrandosi in particolare sulla televisione.
L’evento, organizzato dal Ce.R.T.A., Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi, si è aperto con la proiezione di due documentari della serie “Donne nel mito”, del canale Diva Universal, che hanno raccontato le storie esemplari della giornalista Maria Grazia Cutuli e della sceneggiatrice Suso Cecchi D’Amico.

Al termine dei documentari si è aperta una tavola rotonda, moderata da Aldo Grasso, che ha visto protagoniste quattro professioniste di primo piano nell’industria culturale italiana: Marinella Soldi (AD di Discovery Italia), Barbara Stefanelli (vicedirettore del Corriere della Sera), Silvia Toffanin (conduttrice Mediaset) e Sarah Varetto (direttore di SkyTg24). I primi spunti per la discussione sono arrivati dall’introduzione di Cecilia Penati e Anna Sfardini, docenti dell’Università Cattolica, che hanno illustrato come i canali digitali “tematici” dedicati a un pubblico femminile e incentrati sul factual entertainment hanno dato vita a nuove modalità di rappresentare la donna in tv e hanno definito nuovi modelli spettatoriali al femminile.
La tavola rotonda ha poi affrontato alcuni dei temi più caldi del dibattito su donne e media nella società di oggi. Quale il ruolo delle donne negli ambienti di lavoro legati alla comunicazione? Secondo Barbara Stefanelli la negazione di differenze tra donne e uomini non è la strada, ma è necessario “trovare rispetto per i tempi delle donne nel mondo del lavoro”. Molti passi sono stati fatti, ma molti ne restano da compiere per superare ostacoli esterni e blocchi interiori: “siamo cresciute pensando che dovevamo fare tutto altrimenti saremmo state deboli”. Sarah Varetto, prima direttrice donna di un canale all news, ha ricordato il gap cha ancora separa donne e uomini nel mondo del lavoro (per esempio legato a stipendi più bassi), insistendo però sulla capacità delle donne di misurarsi con tutti i campi professionali, anche quelli tradizionalmente maschili come l’economia: “Forse se nel 2008 invece di Lehman Brother avessimo avuto le Lehman Sisters le cose sarebbero andate diversamente”. Silvia Toffanin ha segnalato come, nel campo della tv, le cose siano cambiate e sempre maggior rilevanza venga data a professioniste donne: “Anche a Canale 5 si sente la forza delle donne”. Mentre Marinella Soldi ha spiegato il successo del canale Real Time, che ha inaugurato un modo nuovo di rappresentare la figura femminile: “diamo un'immagine della donna che sa fare, che è sullo schermo per le sue capacità”.