La presentazione della mostra sullo Scalone d'onore, con la professoressa Cecilia De Carli e il professor Francesco TedeschiUna mostra per raccontare il tema della famiglia. Il Centro pastorale dell’Università Cattolica, in occasione dell’evento che in questi giorni ospita a Milano il settimo incontro mondiale delle famiglie alla presenza del Santo Padre, ha scelto una location prestigiosa come lo Scalone d’Onore per presentare al pubblico opere selezionate di artisti contemporanei come Adrian Paci, Mario Cresci, Pellegrini & Mocellin, Paola Di Bello e Giovanni Chiaramonte accompagnate da passi scelti del Vangelo.

La mostra, un itinerario d’arte e spiritualità visibile fino al 15 giugno, si intitola Famiglie Tradizione Narrazione ed è stata inaugurata giovedì 24 maggio alla presenza dei curatori Francesco Tedeschi e Cecilia De Carli, docenti di Storia dell’arte contemporanea della Cattolica, dell’assistente spirituale padre Ezio Viscardi e del fotografo Giovanni Chiaramonte.

«Affrontare il tema della famiglia – ha detto padre Viscardi – è stata una scelta quasi obbligata visto che la città proprio in questi giorni ospita Family 2012. Il nostro obiettivo è mostrare il legame che c’è tra la Parola di Dio e ciò che l’uomo produce di bello».

«Il tema uomo/donna – ha detto Chiaramonte presentando la sua opera – è un elemento fondamentale dei miei lavori. L’obiettivo, come dice la parola stessa, è l’oggetto che si ha di fronte e gioco-forza ti mette davanti all’altro, qualsiasi esso sia. E, per citare Wenders, è grazie alla riflessione sul concetto di obiettivo che la fotografia è tornata a Cristo».

La presentazione della mostra del Centro pastorale. Da sinistra padre Enzo Viscardi, Giovanni Chiaramonte, Cecilia De Carli«I lavori proposti - hanno spiegato nella presentazione della mostra i due curatori - presentano uno sguardo sul tema della famiglia nella sua qualità di luogo di trasmissione di radici, che si vanno modificando nel tempo, nella singolarità e nella particolarità delle situazioni che riguardano le relazioni e i rapporti con persone e luoghi. Lo sguardo dei lavori fotografici e video proposti si sofferma sul rapido trapasso vissuto dalla condizione di famiglie di tradizione contadina verso una dimensione multiculturale, secondo processi che riguardano i grandi cambiamenti sociali avvenuti negli ultimi decenni».

«Partecipando direttamente di essi - concludono i curatori - le condizioni delle famiglie che vivono e operano nella pluralità di esperienze in cui si riflette la complessità del tessuto sociale odierno, costituiscono il cuore dei legami che si instaurano con i luoghi e le persone, ma anche la base per progettare il futuro possibile. Le opere presentate nascono da esperienze dirette e vogliono far emergere gli aspetti problematici dei rapporti che la trasformazione della società porta con sé».