Il saluto del ministro Lorenzo Ornaghi al convegno "Stare accanto nelle ultime fasi della vita"Sviluppare una riflessione organica sulla cura, l’accompagnamento e il sostegno del malato cronico e terminale, valorizzando le esperienze significative già in atto al riguardo e contribuendo a mettere rigorosamente a fuoco i tratti di un’autentica cultura della compassione e della consolazione, secondo la prospettiva delineata da Benedetto XVI nell’Enciclica Spe salvi. Questi sono i principali argomenti al centro del convegno “Stare accanto nelle ultime fasi della vita” promosso l’8 marzo dal Centro di Ateneo per la Dottrina sociale della Chiesa diretto dal professor Evandro Botto. Le delicate e attuali tematiche correlate al fine vita e alla sofferenza vengono affrontate nei rispettivi ambiti disciplinari, filosofico, etico-sociale, medico, politico e penale da Ferdinando Citterio, docente di Etica Sociale all’Università Cattolica di Milano, Vincenzo Valentini, docente di Radioterapia al Policlinico Gemelli di Roma, Marinella Cellai, Comitato esecutivo Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti, Luciano Eusebi, docente di Diritto penale alla sede di Piacenza dell’ateneo, Francesco Bevere, dirigente generale Ministero della Salute. Al convegno è intervenuto per un saluto il ministro dei Beni e delle attività culturali Lorenzo Ornaghi.

«Promuovere una “cultura del sollievo” - spiega Evandro Botto - adoperandosi ad alleviare il dolore fisico, specie quello che non di rado si accompagna alle ultime fasi della vita, ma anche condividere con i malati e i loro familiari quella sofferenza che non potrà mai essere del tutto eliminata perché legata alla finitezza della nostra condizione umana è l’impegnativo ‘programma’ in cui medici, operatori e studenti della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica sono da tempo coinvolti, insieme con le altre realtà che nel nostro Paese hanno dato vita alla Rete nazionale del Sollievo».

Il collegamento tra il professor Numa Cellini in auditorium e Bruno Vespa cha ha inaugurato la Piccola degenza del sollievo presso l'Unità di Radioterapia del Policlinico GemelliAlla presenza del giornalista Bruno Vespa, presidente della Fondazione Gigi Ghirotti, l’inaugurazione della Piccola Degenza del Sollievo presso l’Unità di Radioterapia del Policlinico Gemelli: «La struttura, realizzata con i fondi del 5 x mille raccolti dalla nostra Università negli anni scorsi, è stata rinnovata – spiega Numa Cellini, direttore dell’Unità Operativa di Radioterapia 2 del Gemelli. Cinque delle sette stanze della degenza preesistente, destinate a ospitare pazienti in condizioni di vita molto precaria, sono state rese più confortevoli grazie alla realizzazione di servizi al loro interno, irrinunciabili per i malati ma anche per i familiari che possono rimanere accanto ai parenti 24 ore su 24. È stata messa a disposizione una stanza, la Stanza del Sollievo, in cui è possibile socializzare con altri familiari, sostenersi a vicenda, ascoltare un po’ di musica con il sostegno discreto e premuroso dei Volontari del Sollievo, in grado di controllare anche la componente psicologica, sociale e spirituale alla base della aumentata percezione del dolore fisico da parte del paziente”.

Ma i veri protagonisti della giornata sono gli studenti dell’Università Cattolica impegnati nel Volontariato. Guidati da Numa Cellini, presidente esecutivo della Fondazione Gigi Ghirotti, gruppi giovanili portano le loro testimonianze come assistenti a studenti disabili, ai senza tetto, presso case di cura, Unitalsi, Comunità S. Egidio, e altre associazioni. Con foto e diapositive illustrano le diverse attività svolte e le motivazioni alla base del loro servizio, condividendo le loro esperienze e le prospettive future. La conclusione della giornata è stata affidata al cardinale Angelo Comastri, Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, con l’intervento su “Giovanni Paolo II e la sofferenza”.