A livello mondiale 48 paesi hanno aumentato la loro situazione di pace mentre 110 sono divenuti meno pacifici. E se si guarda all'Europa, la Germania occupa il 15° posto, l'Italia il 34°, piazzandosi così prima di Gran Bretagna e Francia rispettivamente 44° e 53° a livello mondiale. Sono solo alcuni dei dati del Global Peace Index (Gpi) 2013 che verranno presentati per la prima volta in Italia il 26 giugno nell'ateneo di largo Gemelli a Milano, nell'ambito del dibattito Global Peace Index, what can we learn from measuring peace?

I risultati saranno illustrati nella Cripta Aula Magna alle 15 da Steve Killelea, fondatore e chairman dell'Institute for Economics and Peace. Interverranno con il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Guido Merzoni, preside della facoltà di Scienze politiche e sociali, Roberto Ricciuti, dell'Università di Verona, e di Luigi Campiglio e Raul Caruso, dell'Università Cattolica.

L'incontro chiuderà la 13th Jan Tinbergen European Peace Science Conference, organizzata dal professor Raul Caruso dal 24 al 26 giugno in ateneo. La tre giorni di studio - una conferenza itinerante che per la prima volta approda in Italia - è promossa dal Network of European Peace Scientists (NEPS) e dall'Istituto di Politica Economica dell'Università Cattolica, in collaborazione con l'Institute of Economics and Peace (IEP) di Sydney. Vi prenderanno parte oltre 70 studiosi e accademici provenienti da prestigiosi istituti e università internazionali, che presenteranno lavori originali di ricerca su una varietà di temi dedicati ai conflitti armati, ai regimi dittatoriali, al terrorismo e alla pirateria, solo per citarne alcuni.

Tra gli esperti interverranno Todd Sandler, uno dei massimi studiosi mondiali di terrorismo, presidente del comitato scientifico del Journal of Conflict Resolution; Nils Peter Gleditsch, direttore del Journal of Peace Research dal 1983 al 2010, in particolare nel periodo 2002-2008 ha guidato il gruppo di ricerca che ha analizzato il ruolo dei fattori ambientali nella spiegazione dei conflitti, tra cui il cambiamento climatico; Ronald Wintrobe, tra i più autorevoli studiosi degli aspetti economici dei regimi dittatoriali; Syed Mansoob Murshed, uno dei maggiori studiosi del legame tra povertà, diseguaglianze e conflitti; Manus Midlarsky, uno dei padri dello studio dell'estremismo politico e dei genocidi; Brock Blomberg, economista statunitense che ha approfondito le conseguenze macro-economiche del terrorismo, tra cui le conseguenze dell'11 settembre; Anja Shortland, esperta mondiale di economia della pirateria in Somalia, e Marijke Verpoorten, studiosa degli aspetti economici del conflitto in Rwanda.

Nel corso della conferenza saranno assegnati due premi: lo Stuart Bremer Award destinato allo studente di dottorato che presenta il lavoro più meritevole e la NEPS medal che premia la migliore pubblicazione 2012 in Scienza per la pace, scelta sulla base di un sondaggio online tra i soci del NEPS.