Una riflessione sul contributo formativo dei periodici per la gioventù in una fase particolarmente delicata della vita nazionale italiana: quella fra fascismo e Repubblica. Se ne è parlato il 4 maggio in aula magna Tovini della sede di Brescia in occasione della presentazione del volume di Giorgio Vecchio "L'Italia del Vittorioso", edito dall' Ave di Roma. Il "Balilla", il "Corriere dei piccoli", il "Vittorioso", il "Pioniere" e altri ancora hanno concorso in maniera significativa a veicolare "modelli" di formazione della coscienza giovanile secondo una pluralità di orientamenti culturali e ideologici. Rappresentano importanti "strumenti" formativi che hanno segnato in profondità idee, esperienze, comportamenti dei giovani italiani nel difficile passaggio dal totalitarismo alla democrazia. Come tali, assumono particolare rilievo nel dibattito culturale, pedagogico e politico nazionale dell'epoca. La nostra intervista al pedagogista Luciano Caimi che ha organizzato il convegno.