In cammino verso Expo 2015 il convegno Culture del cibo, educazione alimentare, organizzato il 17 ottobre dall’Alta Scuola per l’Ambiente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in partnership scientifica con ExpoLAB, è stato un’opportunità di incontro e confronto per affrontare da diverse prospettive disciplinari e professionali il rapporto di interdipendenza tra cibo, cultura ed educazione tra contaminazioni e confini, identità e alterità. Dai legami familiari e a tavola, si attraverseranno i temi della sicurezza alimentare, dell’educazione alimentare a scuola, dei diritti dei consumatori e dei branding del territorio.

A partire da alcuni interrogativi di fondo (Perché mangiare? Cosa mangiare? Come mangiare? Quando e con chi mangiare? Dove mangiare?) tra fame e spreco, diete e junk food, sicurezza e qualità, la ricerca in educazione alimentare riveste crescente rilevanza pubblica e scientifica per governare il cambiamento e gestire i processi di innovazione e cooperazione su scala nazionale e internazionale.

Cibo è aspetto universale e imprescindibile dell’esistenza umana. Il rapporto con il cibo struttura la relazione umana con il mondo. Il cibo e la sua condivisione rivestono significati peculiari. Cibo quale chiave di accesso all’alterità, virtuoso intreccio di tradizioni, identità, culture, ritualità e socialità, veicolo di incontri, realtà ed emotività, dalle profonde valenze educative. Mentre consumiamo cibo rinforziamo i nostri legami famigliari, professionali, sociali, economici e naturali.

 

Alimentare il pianeta è il principio orientativo del grande appuntamento di Expo 2015 che ci attende: il contributo della giornata bresciana a nutrire la cultura del cibo è un passo importante per tutelare la qualità della vita per l’uomo e per il pianeta. Il nostro Paese è culla della dieta mediterranea fatta di olio d’oliva, pasta, ortaggi, formaggi, vino: molteplici e unici prodotti della terra e della fatica dell’uomo, dietro ai quali ci sono volti, mani, menti e terre generose. Il cibo prodotto, trasformato, distribuito, preparato, consumato, fatto scarto e ritrasformato si fa oggetto di ricerca culturale oltre il crescendo mediatico-commerciale: può divenire, attraverso l’impegno di più persone e organizzazioni, uno strumento del vivere sano, espressione di socialità tra generazioni e popoli, specchio della memoria e guida orientativa dell’economia del territorio locale e globale.

Il convegno, a cui hanno partecipato voci del mondo accademico, aziendale, istituzionale, nazionale e internazionale, ha valorizzato il cibo come elemento che richiama alla corresponsabilità i saperi, le persone, le aziende, i luoghi, le culture, i territori. Il mangiare umano è sapere, è conoscere per non sprecare, per acquisire maggiore consapevolezza, per sapere scegliere di fronte a una molteplicità di opzioni, per gestire i molteplici spazi di libertà alimentare, per non fermare il risveglio e i ritmi della natura.

A partire dalla consapevolezza che in un mondo che rischia di avere sempre più fame, “tutto vive l’uno nell’altro, l’uno con l’altro, l’uno per l’altro”, riflettere sulle condizioni e le sfide per un vivere sostenibile si rende necessario quale impegno corale e sinergico, fecondo di relazioni significative per nutrire il pianeta, per una coscienza collettiva e inclusiva fondata sulla condivisione e l’equità, per costruire una comunità educante indispensabile per un’epoca di maggior benessere.

L’attuale paradosso della povertà in un mondo che sta vivendo una prosperità senza precedenti richiede un impegno educativo condiviso, radicato sul valore inalienabile della dignità umana, della relazionalità che la contraddistingue. Fondamentale riconoscere il ruolo centrale dell’educazione per una cultura della qualità alimentare, per il mangiar sano e il vivere meglio, per affrontare con autenticità la sfida di nutrire il pianeta, educando alla varietà di cibo, alla stagionalità, al rispetto della biodiversità e della natura, a incuriosirsi per ciò che si mangia, all’affettività e alla convivenza civile avverse ad una visione aggressiva del vivere. Una corretta educazione alimentare è essenziale per il futuro delle giovani generazioni. Essa coinvolge diverse piste di ricerca e diversi ambiti educativi dalla famiglia alla scuola, dalla comunità all’impresa, dal singolo cittadino all’intero pianeta.

Mettiamo la relazione al centro del compito globale di nutrire il pianeta: il cibo per nutrirci di senso, in un impasto creativo di unità e molteplicità. L’evento, patrocinato da diverse realtà nazionali e locali, tra cui Le Università per Expo, ha presentato da diverse prospettive disciplinari studi, progetti di ricerca ed esperienze emblematiche tra scuola, comunità e impresa, con l’auspicio di contribuire a seminare consapevolezza alimentare per un futuro possibile, da costruire insieme con responsabilità, cura e umiltà.