La mensa cambia volto, attraverso una mostra semipermanente in cui emblematici fotogrammi si animano grazie alle parole dello scrittore Davide Sapienza. “Invito a Chiaravalle” vuole essere un’esortazione al recupero di realtà, come l’Abbazia di Chiaravalle, a un passo da Milano; luoghi ricchi di storia e significato troppo spesso ignorati o lasciati cadere nell’accondiscendente corsa giornaliera. La mostra-arredo, allestita a partire dal 9 novembre nei locali del self service di via Necchi e in seguito presso il ristorante docenti, riempie lo spazio caricandolo di significato: un percorso muto, ma forte nei contenuti visivi oltre che testuali, da cui scorgere la bellezza, lo stupore, la sacralità lieve e condivisa, di chi sceglie di stare al di là del mondo odierno. Si celebra l’arte, fissando in tocchi di luce e verso libero, la quotidianità di un mondo alla periferia di Milano che racchiude in sé i gesti della condivisione e della comunione del sentire.

Il fotografo Andrea Aschedamini e lo scrittore Davide Sapienza hanno voluto esprimere, ognuno con i propri strumenti, le sensazioni suscitate dai giorni trascorsi con i monaci dell’Abbazia: un’esperienza dalla quale hanno plasmato, individualmente, percorsi del sentire forgiandoli, poi, in un unico e indivisibile cammino. Chiaravalle, luogo di comunione e confine, limite della città e, in un certo modo, anche della società: questo quanto sarà espresso grazie alla collaborazione della professoressa Salvioni, docente di Antropologia culturale, nel volume-raccolta che accompagnerà la mostra.

Un percorso di approfondimento nato attraverso un’iniziativa animata da più obiettivi: coinvolgere gli studenti in un percorso di riflessione al quale poter partecipare quotidianamente durante la pausa pranzo, raccogliere dei materiali utili per un corso di studio e, da ultimo, migliorare gli arredi degli spazi destinati agli studenti per renderli più armoniosi e adeguati al cammino di formazione da compiersi all’interno dell’università.