Il cinquantesimo anniversario della morte di John Fitzgerald Kennedy è diventata un'occasione quasi irrinunciabile per fare delle riflessioni e un bilancio su questa figura chiave del '900. La sede di Brescia ha provato a farlo riflettendo non solo sulla figura di Kennedy ma su tutto ciò che ha rappresentato, per l'Italia e il mondo intero, il 1963. “Domani cambiò il mondo” è il titolo del convegno promosso lo scorso 21 novembre da Giorgio Simonelli e Paolo Verri alla vigilia dell’assassinio di Dallas.

Una riflessione ad ampio raggio: dal cinema al calcio, dalla televisione alla religione. Con riflessioni talvolta controcorrente, all'insegna dell'analisi storico-critica e mai della retorica. Messo da parte l'alone di nostalgia, la giornata di studio ha preso le mosse dagli eventi più rilevanti di un anno importante e allo stesso tempo complicato. Lo storico Agostino Giovagnoli ha ricordato come il '63 italiano sia stato un anno con grandi vittorie, come quelle cinematografiche, e grandi tragedie, come la strage di Ciaculli e il disastro del Vajont. Un quadro con luci e ombre come nella stessa vicenda di Kennedy. JFK fu un presidente con mille sfaccettature ma che incise moltissimo nella società mondiale con la forza delle sue parole. I suoi discorsi, secondo il professor Giovagnoli, possono consentire un paragone con Papa Giovanni XXIII, morto anch'egli 1963 e diventato simbolo di una chiesa aperta al rinnovamento.

Quello stesso anno è stato anche decisivo per la cultura nazionale, con la formazione del Gruppo '63. Questo movimento, che ha inciso moltissimo nella letteratura nazionale, ha occupato due interventi: il primo, più critico, del professor Giuseppe Lupo e della scrittrice Laura Bosio; il secondo, più disincantato, la presenza del popolare comico Gene Gnocchi, autore due anni fa di un libro intitolato “L'invenzione del Balcone” dedicato proprio al Gruppo '63. La presenza dell'artista parmense è stato certamente il momento più atteso della giornata e il suo intervento ha brillato per ironia, con battute semplici e frizzanti, e per intelligenza, con una riflessione su quel periodo e su quel gruppo, del quale molti si sono attribuiti presenza o paternità ma senza meriti specifici. Il '63 è stato anche un anno di grandi successi: nel cinema, evidenziati con una puntuale relazione del professor Massimo Locatelli, nello sport, con un documentario di Sky Sport dedicato alla Coppa dei Campioni vinta in quell'anno dal Milan contro il Benfica di Eusebio, e nella televisione, con una relazione congiunta dei docenti Paola Abbiezzi e Marco Deriu.