L’ospedale di domani è sempre più vicino; già oggi alcune strutture nosocomiali cominciano a mostrare un volto nuovo con la suddivisione in dipartimenti ipertecnologici come quello di diagnostica per immagini, blocchi operatori, laboratori di routine e di ricerca, che rappresentano il cuore dell’ospedale. Cominciano inoltre a intravedersi i nuovi percorsi verso ospedali ecosostenibili che curino la persona senza lasciar cadere ammalato il nostro pianeta.

Sono questi alcuni degli argomenti che verranno trattati nel corso della V edizione della Conferenza Europea sull’Ospedale, organizzata dal Centro Nazionale per l'Edilizia e la Tecnica Ospedaliera (CNETO) e dall’Università Cattolica di Roma. Intitolata L’Ospedale: esperienza per innovare, la conferenza si tiene dal 6 all’8 maggio presso il Centro Congressi Europa dell’Università Cattolica (largo F. Vito, 1).
I lavori della V Conferenza Europea sull’Ospedale saranno aperti dal saluto del Direttore Amministrativo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dr. Antonio Cicchetti, e dal presidente del CNETO, l’architetto Giuseppe Manara.
Partecipano, tra gli altri, Fulvio Moirano, Direttore dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e Filippo Palumbo, Direttore Dipartimento Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute. Nel corso della conferenza verrà inoltre illustrato da parte dei rappresentanti del Ministero della Salute quanto realizzato con il programma pluriennale di investimenti ex articolo 20, traendo un bilancio fra gli obiettivi proposti e i risultati ottenuti, nonché una metodologia di valutazione e monitoraggio dei programmi.

“Scopo del CNETO è promuovere e incoraggiare studi e fornire documentazione sui molteplici argomenti e problemi che, soprattutto in questi anni, incalzano nel settore della sanità e quindi anche in quello della ricostruzione ospedaliera”, ha spiegato Manara.

La tre giorni di lavori promossa dal CNETO sarà occasione per il confronto tra esperti e progettisti europei di fama internazionale. Solo attraverso la maggiore integrazione delle esperienze e competenze con coloro che operano nelle strutture tecniche e pubbliche, infatti, si può realizzare una base d’intesa comune tra medici, progettisti, tecnologi e responsabili degli uffici tecnici e delle istituzioni, ha dichiarato l’architetto Margherita Carabillò, Direttore della rivista CNETO Progettare per la sanità.

“La V Conferenza Europea”, ha spiegato Carabillò, “nella multidisciplinarietà degli argomenti presentati, ancora una volta pone l’accento sulla necessità dell’integrazione delle competenze qualora si affronti una progettazione complessa come quella ospedaliera: amministratori, progettisti, professionisti e gestori sono chiamati a confrontarsi con le difficoltà di molteplice natura che si devono affrontare per la realizzazione di nuovi ospedali”.

“Oggi il nostro sistema sanitario è basato sostanzialmente su una competizione tra offerta pubblica e offerta privata”, ha aggiunto Carabillò: “da quando in Italia è stato istituito il sistema di finanziamento a prestazione e non più a piè di lista (i cosiddetti DRG), i cittadini possono accedere liberamente all'ospedale pubblico o a quello privato accreditato al pari di quanto avviene nella scelta tra diversi ospedali pubblici”. Il futuro dovrebbe portare verso la competizione tra Paese e Paese: questo fenomeno non è di secondaria importanza, soprattutto perché il non allineamento delle caratteristiche dell’offerta potrebbe portare a ripercussioni negative sulla sostenibilità finanziaria degli Stati membri, nonostante la possibile introduzione del principio dell’autorizzazione preventiva.
“Il confronto tra esperti e progettisti europei diventa, pertanto, inevitabile soprattutto per stimolare la riflessione su quanto il nostro Paese sia carente rispetto a un’azione organica e in continuo aggiornamento relativamente alla programmazione e pianificazione dei servizi a livello istituzionale, ma anche relativamente alla mancanza di figure professionali specializzate che sono necessariamente coinvolte nel complesso processo di pianificazione delle strutture sanitarie”, ha concluso Carabillò.