È stato proiettato nella sede di Brescia della Cattolica il film documentario “Levarsi la cispa dagli occhi”, girato nel carcere di massima sicurezza di Milano-Opera dove le poesie dei detenuti, i loro scritti, le loro pagine preferite accompagnano lo spettatore in un viaggio alla ricerca del significato della parola libertà. La proiezione è stata proposta dal Centro studi per l’educazione alla legalità giovedì 11 dicembre nell’aula magna Tovini alla presenza dei registi Carlo Concina e Cristina Maurelli e di un gruppo di carcerati protagonisti del film.

«Questo lavoro dimostra come siano importanti gli interventi culturali in carcere e come l’educazione possa cambiare le persone, il loro modo di percepire la vita, la libertà e il reato – dichiarano i registi –. Il titolo è tratto da una poesia di un detenuto; l’abbiamo scelto perché ci auguriamo che il nostro lavoro possa cambiare il modo in cui le persone libere guardano e pensano a quelle che non lo sono, ma allo stesso tempo per esprimere il cambiamento dei detenuti grazie alla cultura».

L’intento dei registi è quindi porre l’attenzione sulla necessità che i carcerati hanno di coltivare la propria mente, ma anche far riflettere le istituzioni e le organizzazioni che si occupano di carcere. Muri, sbarre, chiavi. Il carcere è un posto di frontiera. Ma lettura e scrittura possono aiutare a ritrovare un senso, a dare valore a giorni sempre uguali.

«Si parla molto di detenzione, in termini di sovraffollamento e mancanza di diritti. Non si parla mai di come anche in restrizione le persone abbiano necessità e urgenza di coltivare la propria mente e la propria anima, di esprimere la propria unicità poetica di esseri umani, per ridare un senso alla propria storia – conclude Cristina Maurelli –. Ma è proprio in questo spazio di confine che la nostra umanità ha una seconda chance, ritrovando nel linguaggio poetico e letterario un punto di incontro e di riscatto. E al di là del dolore, della desolazione e a volte della violenza, è possibile una nuova alfabetizzazione emotiva che prova a ricollocare se stessi dentro un diverso destino».