«A Sergio Cigada, che si era strenuamente adoperato perché nascesse e che ne fu preside per 17 anni, fino al 2008, va il riconoscimento e la gratitudine della facoltà di Scienze Linguistiche per avere contribuito in modo così determinante alla sua costituzione e per averla così magistralmente guidata con tratto gentile, notevole abilità, grande saggezza e indubbia lungimiranza. Questa giornata è idealmente dedicata a lui».

Cominciano con un sentito ringraziamento al "papà" della facoltà - pronunciato dalla preside Luisa Camaiora - la cerimonia per il ventennale di Scienze Linguistiche che si è celebrata mercoledì 30 novembre nell'Aula Magna della Cattolica di Milano. Un omaggio doveroso per la personalità che forse più di ogni altro ha contribuito a creare una realtà consolidato nel campo dello studio delle lingue che, come ha ricordato la Camaiora, «nel 2011, con i suoi 4.500 iscritti l'ha proiettata tra le facoltà di Lingue con più studenti, dopo Ca’ Foscari di Venezia, prima di Bologna e dell’Orientale di Napoli, al pari di Torino e che, secondo un'indagine dell'Espresso sull’occupazione dei laureati ad un anno dalla laurea, la nostra facoltà risultava tra i primissimi posti in Italia per collocazione dei suoi laureati».

Tuttavia, non c'è tempo di cullarsi sugli allori perché le sfide che aspettano la facoltà sono tante e «sarà compito della facoltà osservare, percepire e adeguarsi alle esigenze create dalle integrazioni economiche e politiche europee e dagli interscambi conseguenti alla globalizzazione, alle sfide dei nuovi mercati commerciali e della mediazione interculturale, alle richieste di innovativi profili professionalizzanti, alle occorrenze dei processi comunicativi in continua evoluzione. In una parola - ha concluso la Camaiora - la facoltà di Scienze linguistiche dovrà farsi carico di fornire competenze in sintonia con una realtà che, diventando sempre più transnazionale, si configurerà, come anticipa lo slogan di questa giornata, non più straniera».

Un impegno che la facoltà affronterà insieme a coloro che alla fine sono i principali destinatari delle sue attività: gli studenti. «Studiare una lingua - ha ricordato la rappresentante degli studenti - non può ridursi a un semplice studio del senso ma deve necessariamente comprendere anche tutto ciò che si cela dietro perché il testo è solo il veicolo di un mondo molto più ampio. Non possiamo poi dimenticare - ha concluso - che stiamo studiando non in un ateneo qualunque ma in un'università cattolica e non possiamo che essere orgogliosi che il nostro studio e la nostra presenza possa contribuire in un qualche modo alla missione che questa università si prefigge».

Dopo il doveroso momento di riflessione su ciò che si è fatto e su ciò che si farà scattato il momento letterario-musicale dell'evento con l'esibizione del coro Ars Antiqua a cui è seguito il momento letterario: a salire sul palco sono stati gli studenti della facoltà che hanno recitato brani, tra gli altri, di Shakespeare e Lucrezio. Poi è stato il momento del gran finale affidato all'esibizione della cantante Carmen Amor.