mustDuemila anni di storia tra il Lambro e l’Adda, tra Monza e Milano. Storie di terre e di fiumi, di uomini e del loro lavoro. E’ questo il patrimonio custodito nel nuovo Museo del Territorio Vimercatese (MUST), inaugurato ufficialmente lo scorso 12 novembre. Il nuovo museo è ospitato nel centro storico di Vimercate, all’interno di Villa Sottocasa, una nobile dimora lombarda della fine del 1700. Un edificio che restò residenza dei Sottocasa dal 1860 sino al 2001, quando l’amministrazione comunale acquisì parte del fabbricato, dando inizio al progetto di recupero e di riqualificazione che ha portato, lo scorso novembre, all’inaugurazione del MUST.

Il percorso si snoda attraverso una serie di ambienti e si apre con la Sala delle origini, nel cui allestimento è stato coinvolto l’Istituto di Archeologia dell’Università Cattolica di Milano. Dedicata all’età pre-romana e romana, la prima sala illustra le tracce dell’uomo e la gestione del territorio attraverso reperti, cornici digitali e una grande mappa. Lo studio delle tracce della romanità sul territorio condotto da Mariavittoria Antico Gallina, docente di Topografia antica presso il Corso di laurea in Scienze dei beni culturali in Cattolica - illustrato nel pannello ligneo che occupa un’intera parete del museo - ha posto in evidenza, oltre alla logica degli assi di comunicazione, la stretta relazione fra caratteri ambientali, ubicazione e sviluppo degli insediamenti e centuriazione. L’esistenza, nel vimercatese, di ben tre reticoli centuriali differentemente orientati costituisce un elemento di grande interesse per i risvolti interpretativi che esso implica.

Furio Sacchi, docente di Archeologia classica del Corso di laurea in Archeologia e storia dell’arte della Cattolica e Francesca Bonzano, assegnista di ricerca dell’Istituto di Archeologia dello stesso Ateneo, si sono occupati in particolare del censimento dei reperti archeologici di età romana esposti nella sala. Per la prima volta dalla loro scoperta questi materiali, prima divisi tra le Civiche Raccolte Archeologiche e Numismatiche di Milano, la Soprintendenza ai Beni Archeologici della Lombardia e il Museo Civico “Carlo Verri” di Biassono, sono tornati a Vimercate. I pezzi selezionati per l’esposizione sono alcune monete in argento tratte dal ripostiglio rinvenuto nel Santuario della Beata Vergine, parte dei corredi funerari più significativi della necropoli scoperta nel vicino piazzale Marconi, diversi reperti provenienti da una cisterna tardo-antica e infine epigrafi votive e funerarie.

sala luciIl periodo del Medio Evo è testimoniato invece dalle copie dei prestigiosi anelli longobardi, rinvenuti dagli scavi condotti a Trezzo sull’Adda e dalla teoria di chiese, monasteri, castelli, oltre alla pieve di Santo Stefano. Segue la sala dedicata al Rinascimento - momento della costituzione del feudo di Vimercate e della presenza in zona di Leonardo e del suo allievo Salaino - in cui è illustrata l’economia locale, tra il Cinquecento e il Settecento, insieme alla ricostruzione delle numerose ville delle famiglie nobili del luogo. La retrospettiva sul territorio Vimercatese continua tra le sale del Must, con il decollo industriale nell’Ottocento, con le prime manifatture tessili, lo sviluppo delle linee ferroviarie e tranviarie, la questione sociale e la nascita delle Società di mutuo soccorso. Mentre il Novecento con le Guerre, la crisi dell’agricoltura, la nascita e lo sviluppo del Terziaro conclude l’esposizione.

Nel suo insieme il MUST si articola in piccoli locali colorati, vere e proprie stanze della memoria che costituiscono le singole sezioni e che invitano all’osservazione, al dialogo con gli oggetti. Tutti i manufatti esposti narrano storie, raccontano di gente che li ha prodotti o li ha usati, di mondi lontani e di universi vicini. Il nuovo Museo del Territorio Vimercatese è di per sé un’opera d’arte, una villa di cui si è mantenuta l’anima senza stravolgerla. Una vera e propria dimora di altri tempi, dove si respira un’aria di famiglia e dove si ha l’impressione che, da un momento all’altro, ritorni la proprietaria, uscita per una passeggiata a cavallo nel grande parco retrostante.

sala romanaI criteri espositivi adottati per l’allestimento del MUST sono stati studiati per facilitare la comprensione del visitatore e, al tempo stesso, per coinvolgerlo con strumenti semplici ma efficaci, come l’invito ad approfondire i contenuti aprendo cassetti o ante che contengono didascalie o fotografie. Tutti gli apparati didattici, installati nelle sale, forniscono informazioni essenziali e utili alla comprensione del percorso museale. Suggestivo è l’oratorio della villa, piccolo ambiente in cui fa mostra di sé la pala d’altare del Legnanino raffigurante l’Immacolata, e dove una postazione multimediale permette di selezionare l’ascolto di musiche sacre del Settecento, tratte da manoscritti rinvenuti nel vicino Santuario della Beata Vergine del Rosario. Nell’ultima parte del percorso espositivo la storia del territorio diventa storia sociale, con l’esposizione di oggetti e immagini che rimandano alle imprese brianzole sorte alla metà del Novecento, epoca di forte industrializzazione. Una delle ultime sale, con una soluzione di grande efficacia, presenta, proiettate a tutta parete, fotografie d’archivio che ritraggono “punti chiave” del territorio vimercatese in epoca preindustriale. Tramite apposite ‘torce’ i visitatori possono inoltre “cancellare” la vecchia immagine facendo apparire la realtà di oggi, una soluzione museale quest’ultima che rende consapevole il pubblico fruitore della qualità e della quantità dei cambiamenti ambientali.

Visitatore protagonista e non soggetto passivo — questo è l’imperativo di fondo — e ciò fa sì che il MUST sia avvertito come un bene di tutti, un luogo dove i più adulti si rivedono bambini nelle feste del paese, in un gita sul fiume, negli attrezzi da lavoro, nei filmati d’epoca; dove i più giovani scoprono, come in un gioco tragicomico, paesaggi umani e agricoli troppo mutati, quando non completamente stravolti. Il Museo del Territorio Vimercatese è e si presenta come un grande serbatoio del ricordo collettivo, passato e presente. Questa particolare attenzione ai modi e ai tempi della comunicazione è frutto non solo delle scelte degli architetti, ma anche dello staff del MUST, che in questi anni ha fatto proprie soluzioni d’avanguardia tratte dai più importanti allestimenti museali europei.

Informazioni, orari di ingresso e iniziative rivolte al pubblico promosse dal MUST sono disponibili sul sito www.museomust.it