Fin dal primo pomeriggio del 28 settembre più di trecento studenti hanno affollato gli spazi di via Musei della sede bresciana dell’ateneo per far visita ai laboratori di ricerca e cimentarsi con elettroni, vuoto spinto, laser e microscopi a scansione, ma anche per scoprire gli effetti quantistici di luce e materia. Per la “Notte della ricerca”, dottorandi e ricercatori della facoltà hanno coinvolto gli studenti in un’esperienza pratica per scoprire il comportamento della luce. In particolare, hanno spiegato la diffrazione, mostrando come si comporta la luce quando incontra ostacoli o fenditure e di interferenza. Dopo aver «giocato» con la luce, i giovani aspiranti-fisici si sono trasferiti in un vero laboratorio di ricerca, dove hanno assistito ad altre esperienze sperimentali per capire come lo stesso fenomeno si può osservare anche utilizzando gli elettroni o i laser ultraveloci.

Nel frattempo in aula magna si parlava di matematica e di geometria, di simmetrie e traslazioni con la Tassellazione di Penrose. Ovvero un processo per ricoprire un piano in modo non periodico, cioè con moduli che non si ripetono in modo autentico. Dopo aver assistito alla conferenza introduttiva tenuta da Alessandro Musesti, il pubblico si è divertito in cortile a rispondere a quiz matematici e a costruire un pavimento posando frecce e aquiloni, sempre seguendo le regole di questa particolare tassellazione definita negli anni '70 dal fisico matematico Roger Penrose.

L’evento si è poi trasformato in una vera festa, culminata verso sera con l’accompagnamento musicale dell’Associazione Terza Armonia. Un’iniziativa che è riuscita a dimostrare che la ricerca non è un qualcosa di astratto, ma un lavoro affascinante e utile. Che la scienza è rigore, ma anche fantasia, creatività.

Notte ricercatoriLa sede milanese della Cattolica è rimasta aperta al pubblico dal pomeriggio fino alle 21 di sera, Gli strumenti della conoscenza è stato il tema che ha ispirato le due iniziative promosse in largo Gemelli. Nel primo chiostro dell’Ateneo è stata allestita la mostra dal titolo Hierapolis di Frigia: città di Apollo, città di San Filippo dedicata agli scavi svolti in Turchia dall’Istituto di Archeologia della Cattolica nell’ambito della missione archeologica italiana a Hierapolis. A far da Cicerone il professor Furio Sacchi dell’Istituto di Archeologia che ha illustrato i diversi metodi e le tecniche della ricerca archeologica. Aperte anche le porte del laboratorio di Archeologia dell’Università dove, guidati da Filippo Airoldi, il pubblico ha potuto scoprire e conoscere gli strumenti dell’archeologo e assistere alla proiezione di video riguardanti l’attività di scavo e ricerca condotte dall’Istituto di Archeologia in Italia e all’estero. La fotografia come importante strumento di conoscenza e di ricerca scientifica è stata invece la protagonista dell’iniziativa promossa dal Laboratorio di fotografia della Scuola di specializzazione in Beni Storico-Artistici della Cattolica. La veranda del Giardino di Santa Caterina ha infatti ospitato la mostra Fotografia come strumento di ricerca: il centro storico di Milano dedicata al rilevamento architettonico e urbanistico di porzioni del centro storico del capoluogo lombardo.