Concludere gli studi universitari può suscitare qualche apprensione, magari in tempi non facili come questi. Non certo per i 14 vincitori del Premio Gemelli, promosso dall'Associazione "Ludovico Necchi" tra i laureati dell'Università Cattolica. I migliori che l'ateneo ha laureato nel 2011, e che il 27 maggio hanno ricevuto il riconoscimento dalle mani del rettore Franco Anelli e del presidente dell'Associazione Carlo Assi. Con loro, special guest della cerimonia, Beppe Severgnini, editorialista del Corriere della Sera, e Francesco Toldo, ex portiere dell'Inter, ora preparatore dei portieri dell'Under 21 e consigliere di Inter Campus, il progetto di solidarietà della squadra milanese nei confronti dei bambini dei Paesi del Sud e dell'Est del mondo.

Severgnini, prendendo spunto dal suo Italiani di domani, indica ai 14 laureati, uno per facoltà, una linea da seguire per il futuro: paura e avventura sono le due parole per creare il proprio avvenire senza piangersi addosso e inseguire nuove idee. «Bisogna imparare il valore della tolleranza in senso cristiano», dice. Però la tolleranza non è rassegnazione: «Dobbiamo saper perdonare i torti che si incontrano nel mondo del lavoro ma senza compromettersi. Bisogna avere il coraggio di rischiare». Severgnini chiama in causa anche Conrad: «Voi siete una generazione che deve vivere l'avventura, come dice l'autore di Cuore di Tenebra, voi dovete "mettere la barca in acqua durante la tempesta"».

La tempesta è quella della crisi economica e sociale che l'Europa sta vivendo e la paura è l'emozione più vissuta dai giovani. «La paura è bellissima - osa Severgnini - perché non c'è avventura se non c'è timore di qualcosa». Lo conferma anche Francesco Toldo, uno che ha interpretato nel mondo del calcio il ruolo più difficile: «Senza il terrore di sbagliare non sarei arrivato ai risultati che ho ottenuto. In tutta la mia carriera, partita dopo partita la quantità di paura è diminuita, mai sparita». Serve infatti, secondo il portiere padovano, per «aumentare la concentrazione e raggiungere risultati insperati».

Ma c'è un altro valore alla base del premio Gemelli. Si chiama solidarietà. Lo dicono sia il rettore Anelli, sia Severgnini. Solidarietà come capacità di restituire alla società qualcosa di quello che si è ricevuto. Per il rettore vuol dire aiutare gli studenti anche dopo il conseguimento delle laurea: uno scambio di fiducia reciproca che quest'anno si traduce in un assegno, per ognuno dei 14 vincitori, della somma di mille euro. Oltre alla pubblicazione, per il secondo anno, delle tesi dei premiati come e-book da "Vita e Pensiero" sul sito alumnicattolica.it. Chiude Toldo, che della restituzione ha fatto il suo progetto di vita con InterCampus: aiutare i bambini in difficoltà in ogni angolo del mondo con il potere taumaturgico del pallone.

Elenco vincitori 52° edizione ( KB)