La porta d'accesso alla Rete per i ragazzi tra i 9 e i 16 anni è sempre più lo smartphone. Una chiave per entrare soprattutto nel mondo dei social network. Il progetto Net Children Go Mobile presenta oggi a Bruxelles il primo report su "Mobile internet access and use among European children", che analizza dove, da quali piattaforme, e a che età i ragazzi usano internet, e cosa fanno online. La survey si basa su un questionario somministrato faccia a faccia (autocompilato per le domande sensibili), e in contesto domestico, a 2.000 ragazzi utenti di internet, tra i 9 e i 16 anni, e ai loro genitori. Quattro i Paesi interessati: Danimarca, Italia, Regno Unito e Romania (ai quali si sono aggiunti in corsa autofinanziandosi anche Irlanda e Portogallo). Il campione è rappresentativo dei giovanissimi di questa fascia d'età che usano internet, ed è stato costruito con una metodologia random.

Il 53% degli intervistati possiede uno smartphone e il 48% lo usa quotidianamente per andare online. Ma le differenze fra paesi sono ancora notevoli. «In Italia - Giovanna Mascheroni, ricercatrice del Centro di ricerca sui Media e la Comunicazione dell'Università Cattolica di Milano (OssCom) e coordinatrice di Net Children Go Mobile - il 42% dei ragazzi che usano internet accede alla rete quotidianamente dallo smartphone o da un cellulare abilitato. Di questi, il 51% si connette a internet sia attraverso reti wifi che usando il 3G, il 28% usa solo le reti wifi, e solo il 7% dei ragazzi italiani ha un cellulare che non permette la connessione a internet».

Il rapporto mostra anche il consolidamento di una tendenza già in atto, vale a dire la privatizzazione dell'accesso e dell'uso di internet. Se è vero, infatti, che gli smartphone sono i device più utilizzati fuori casa e in movimento - il 26% dei ragazzi di tutti i Paesi li usa ogni giorno per andare online durante gli spostamenti quotidiani - tuttavia sono usati soprattutto in casa: il 39% degli intervistati usa lo smartphone  nella privacy della propria cameretta. «Questi mezzi creano, quindi, nuovi spazi privati anche all'interno del contesto domestico - aggiunge Giovanna Mascheroni -. Del resto la casa resta il principale luogo di accesso alla rete da una molteplicità di piattaforme. E questo vale soprattutto per l'Italia, dove l'81% dei ragazzi di 9-16 anni dichiara di usare internet tutti i giorni a casa, mentre solo l'8% accede quotidianamente a internet da scuola».

I ragazzi sono sempre più social. Da un confronto con le attività online più popolari fra i ragazzi nel 2010 (dati EU Kids Online www.eukidsonline.net), i dati Net Children Go Mobile mostrano un netto incremento dell'uso dei social network e altre piattaforme di condivisione mediale come YouTube e Instagram. I ragazzi che usano anche uno smartphone o un tablet per andare online, visitano i social network e i social media in misura maggiore rispetto ai coetanei che non li usano: possiamo quindi osservare una correlazione - ma non una relazione causale - fra uso di dispostivi mobili e uso dei social media. In Italia, il 64% dei ragazzi intervistati ha un profilo su un sito di social network, al di sotto della media dei quattro Paesi, che si assesta al 70%. Questa differenza si spiega con una più bassa percentuale di underage use, vale a dire di ragazzi che creano un profilo su un sito di social network quando non hanno ancora raggiunto il limite di età: infatti, nel nostro paese solo il 15% dei bambini di 9-10 anni e il 52% dei ragazzi di 11-12 anni ha già un profilo sui siti di social network, segno che le regole dei genitori vengono rispettate. Fra gli adolescenti, invece, l'uso dei social network è superiore a quello dei coetanei inglesi e romeni, e di poco inferiore a quello dei ragazzi danesi: hanno un profilo sui social network il 90% dei ragazzi italiani di 13-14 anni e il 93% dei 15-16enni. Il 96% dei giovani italiani che li usano indica in Facebook la piattaforma preferita e più usata.

Facebook è il social network più popolare in tutti i paesi coinvolti nello studio, ma si segnala anche un 24% dei ragazzi inglesi che usa in prevalenza Twitter. Meno diffusa nel nostro Paese è l'abitudine a registrarsi sulle piattaforme di condivisione di contenuti mediali: solo il 17% dei giovani italiani ha un profilo su un social media. Di questi, due terzi hanno un profilo su YouTube e un terzo su Instagram.

Un programma della Commissione europea. Il progetto Net Children Go Mobile è finanziato dal Safer Internet Programme della Commissione Europea per indagare, attraverso metodi quantitativi e qualitativi, se le mutate condizioni di accesso e uso di internet aumentino o riducano i rischi che i ragazzi incontrano online, o li espongano a nuove esperienze rischiose. I paesi partecipanti sono: Danimarca, Italia, Regno Unito e Romania. Irlanda e Portogallo sono entrati a far parte del network in modo auto-finanziato e condurranno la survey nell'autunno 2013. Il report Mobile internet access and use among European children. Initial findings of the Net Children Go Mobile project è online all'indirizzo www.netchildrengomobile.eu.