CastagnolaMassimo Castagnola, direttore dell’Istituto di Biochimica e Biochimica clinica dell’Università Cattolica di Roma, riceverà il prossimo 16 marzo, a San Diego (USA), il “Distinguish Scientist Award for Salivary Research”, uno dei sedici premi assegnati annualmente dall’Associazione Internazionale per la Ricerca Dentale (International Association for Dental Research). La IADR è un’organizzazione senza scopo di lucro con più di 11.300 membri in tutto il mondo. Tra le sue finalità ci sono la promozione e lo sviluppo della ricerca e della comunicazione per il miglioramento della salute orale.

Il prestigioso premio di ricerca, che sarà consegnato nel corso dell’89° congresso generale dell’IADR, è motivato per le ricerche effettuate da Castagnola sulle proteine presenti nella secrezione salivare umana. È la seconda volta in circa 50 anni che un italiano riceve uno di questi premi. Il primo è stato assegnato nel 2009 ad Alessandro Riva,  prof. di Anatomia dell'Università di Cagliari. «Sono onorato di ricevere questo premio - ha detto Castagnola - testimonianza di un lavoro corale che ha coinvolto e coinvolge diversi gruppi di ricerca. Il premio assegnatomi è quindi un riconoscimento all’attività scientifica di molti ricercatori e un merito di tutta la facoltà di Medicina della Cattolica, a dimostrazione di come la cooperazione multidisciplinare sia oggi fondamentale per ottenere risultati scientifici di rilievo internazionale.

I segreti della saliva umana

«Le ricerche sulle componenti proteiche della saliva si pongono diversi obiettivi – spiega il Castagnola -  il primo è puramente cognitivo. Approfondire l’elenco delle proteine presenti nella saliva umana e di altri organismi consente infatti di comprendere meglio le strategie di difesa del cavo orale che si sono evolute nel regno animale. Gli attuali studi sull’uomo hanno messo in evidenza la presenza nella saliva di centinaia di proteine e derivati, che non si trovano in altri organi e tessuti, confermando la specificità delle funzioni svolte da questo organo. Ogni proteina presente nella saliva contribuisce quindi, in concerto con le altre, al benessere del cavo orale e di tutto l’organismo. E’ quindi importante  - prosegue - lo studio delle funzioni esercitate da ogni singola proteina salivare e di come queste si coordinino con quelle delle altre componenti. Le ricerche attuali stanno evidenziando proteine deputate alla protezione dello smalto dentale, altre all’integrità della mucosa, altre con potenti attività antifungine, antibatteriche ed antivirali, altre ancora hanno probabilmente un ruolo nella percezione del gusto».

«Le ricerche attuali – continua Castagnola - si focalizzano principalmente sulle funzioni delle proteine salivari dell’uomo. Gli studi effettuati hanno permesso di dimostrare come ogni ghiandola secerna un liquido di diversa composizione, suggerendo che nel cavo orale siano presenti distretti con requisiti specifici. Variazioni importanti nella composizione della saliva umana sono state osservate in età pediatrica. Di particolare rilievo sono gli studi sulla saliva di neonati pretermine, che stanno evidenziando numerose proteine assenti nell’adulto».

«Queste proteine svolgono con molta probabilità un ruolo rilevante nello sviluppo fetale. Molte di esse, se evidenziate in quantità rilevanti nell’adulto, possono essere dei segnalatori importanti di neoplasie benigne o maligne di eziologia embrionale. Gli studi in corso stanno evidenziando variazioni specifiche dell’assetto proteico salivare in molte patologie del cavo orale e sistemiche. Alcuni esempi riguardano i tumori del cavo orale come la sindrome di Sjögren, (una malattia reumatica che comporta l’infiammazione delle ghiandole salivari e lacrimali) e il diabete insulino-dipendente. Uno studio su pazienti di spettro autistico ha evidenziato bassi livelli di fosforilazione di tre peptidi salivari in circa il 60% dei pazienti testati. Questo dato - conclude - è un indizio prezioso per comprendere le cause dell’autismo, per lo meno in una sottopopolazione di pazienti».

  


Massimo Castagnola è Ordinario di Chimica e Biochimica e direttore dell’Istituto di Biochimica e Biochimica Clinica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica. È membro della Società italiana di Biochimica e Biologia Molecolare, della Società italiana di Biochimica Clinica, della Società Chimica Italiana e della Italian Proteomic Association di cui fa parte del direttivo. Coordinatore del Dottorato di ricerca in Proteomica. Membro dell’Editorial Board di Journal of Separation Sciences. Autore di circa 180 pubblicazioni in extenso su giornali internazionali del settore (I.F. Totale circa 550) e di circa 300 presentazioni a congressi e seminari nazionali e internazionali.