Lorenzo MorelliIL MONDO SCIENTIFICO alla data del 17 marzo 1861 sta subendo una grande trasformazioni e la professionalizzazione del mestiere dello scienziato, a cui consegue una profonda riorganizzazione o creazione ex novo delle istituzioni in cui questo mestiere si esercita, istituzioni a loro volta molto influenzate dalla creazione dei nuovi stati nazionali europei. Il progetto di una Accademia Europea delle Scienze, propugnato nel 1828 dal matematico inglese C. Babbage, falliva miseramente. Eppure erano anni di intensa collaborazione internazionale fra i “filosofi della scienza” , (definizione che cesserà di essere usata più o meno contemporaneamente alla nascita del Regno d’Italia), basti pensare ai carteggi, ora disponibili online, di Darwin con scienziati di tutta Europa (www. darwinproject. ac. uk). Ma la ragion di Stato porterà alla nascita e al rafforzamento di Accademie nazionali, a cui saranno affidati compiti di aggregazione e coordinamento generale delle attività di ricerca a partire dalla prima guerra mondiale.

Per quanto riguarda lo specifico italiano, alcuni personaggi di spicco della scienza preunitaria furono ferventi patrioti e parteciparono attivamente alla vita del neonato contribuendo alla definizione delle linee di sviluppo culturale ed economico. Due nomi per tutti: Quintino Sella, Ministro delle Finanze del neonato Regno d’Italia, ma arrivato alla politica dopo una laurea in idraulica e studi di mineralogia e matematica e Antonio Pacinotti inventore della dinamo e senatore del Regno d’Italia. Ma nonostante questo legame fra stato unitario e scienza , in Italia non si arriverà mai alla creazione di strutture di ricerca nazionali forti come in altri paesi europei.

Nei 150 anni di storia unitaria si possono sicuramente elencare molte figure di assoluta rilevanza mondiale; diversa è la situazione proprio per quanto riguarda quelle istituzioni che hanno mediato il passaggio dallo scienziato eclettico e semi-dilettante allo scienziato professionista. Significativo il fatto che i premi Nobel di tipo scientifico del secondo dopoguerra attribuiti a italiani, siano legati a ricerche svolte in istituzioni straniere. Benché la data di nascita del Cnr, la maggiore istituzione pubblica di ricerca multi disciplinare, sia anteriore di ben 16 anni a quella del Cnrs, l’ente gemello francese, ben più tormentata ne è la storia, non arrivando mai ad essere un vero punto centrale di tutta la ricerca italiana, operazione riuscita per il Cnrs francese , tanto da annoverare ben 16 premi Nobel ottenuti dai suoi ricercatori.

Se a 150 anni dal 17 marzo 1861 restano più nodi da sciogliere che questioni risolte una volta per tutte, la “professione” dello scienziato in Italia e delle strutture dove esercitare questa professione è sicuramente uno di questi nodi.