Mostrare l’importanza strategica della conoscenza e dell’uso della lingua tedesca nell’ambito aziendale bresciano. Era l’obiettivo dichiarato della seconda edizione del seminario “L’internazionalizzazione delle imprese bresciane: il valore delle competenze linguistiche. Il caso tedesco”, promosso e organizzato dalla facoltà di Scienze Linguistiche e letterature Straniere, in collaborazione con l’Associazione industriale bresciana (Aib) e con il Comitato Università e Mondo del Lavoro, che si è tenuto nell’aula magna della sede bresciana lo scorso 17 maggio.

Introdotti da Mario Taccolini, docente di Storia Economica dell’Università Cattolica, e coordinati da Alessandra Lombardi, docente di Lingua e traduzione tedesca, i primi interventi, fin dalle prime battute, hanno sottolineato l’importanza di sapersi relazionare con i partner tedescofoni, ovvero la necessità di conoscere non solo la lingua tedesca, nelle sue varietà nazionali, ma anche le culture e le tradizioni locali di cui questa è espressione.

Laura Galliera, responsabile del settore Education di Aib, ha posto l’accento sui requisiti dei candidati presi maggiormente in considerazione durante il colloquio di lavoro. Oggi non si dà peso soltanto al voto di laurea, bensì si tiene particolarmente conto delle cosiddette competenze emozionali: team-working, flessibilità e capacità di risolvere i problemi sono le abilità più rilevanti accanto ad un’elevata padronanza di almeno due lingue straniere. Statisticamente, infatti, le aziende bresciane faticano sempre più a trovare persone con capacità di adattamento, disposte a viaggiare e a trasferirsi all’estero e in grado di relazionarsi facilmente con gli altri. Di qui l’importanza dell’esperienza di stage, meglio se all’estero, per acquisire una conoscenza diretta del mondo del lavoro, e la necessità di avere una solida preparazione informatica ma soprattutto una buona cultura umanistica di base e una mentalità aperta all’adattamento nelle varie situazioni.

Rita Bonucchi, amministratore di Bonucchi e Associati srl, consulente di marketing, esperta di web marketing e di internazionalizzazione delle Pmi, ha parlato degli strumenti innovativi per il marketing internazionale e del ruolo chiave delle competenze linguistiche in questo settore. Per creare un prodotto vincente, infatti, è necessario conoscere a fondo non solo la lingua, ma anche la cultura, la mentalità e le tradizioni dell’area di distribuzione prescelta. Vitale è il contributo dell’esperto linguistico durante le varie fasi di un’operazione commerciale: la creazione di un nome e di un marchio, la pubblicizzazione del prodotto e le relazioni con i clienti. Il successo di tali processi è favorito da un’efficace comunicazione che non può mai prescindere da un uso competente e accurato degli strumenti linguistici. Bonucchi ha accennato, poi, ai nuovi modi di fare marketing, che aprono numerose possibilità d’impiego per il futuro, ad esempio: ricerche e pubblicità online su social network e blog, chat per customer care, mobile marketing e temporary shop.

Gianfranco Tosini, docente di Economia Internazionale alla facoltà di Scienze Linguistiche e letterature straniere della sede di Brescia, ha illustrato il caso particolare delle aziende bresciane collegate all’area germanofona, che si caratterizza per una struttura produttiva efficiente, fortemente supportata da governo e banche; per questo motivo rappresenta un mercato sicuro e appetibile per le aziende bresciane, al secondo posto in Italia nell’export oltralpe. Nonostante i rapporti commerciali tra le due aree si siano consolidati nel tempo, il loro margine di ampliamento è sensibilmente ostacolato dalle diversità tra il mondo tedesco e quello italiano in ambito amministrativo, fiscale e logistico. In Italia, infatti, vige una diversa legislazione riguardo alle politiche di tassazione e di lavoro che inibisce gli investimenti da parte delle aziende tedesche. A questo si aggiunge la scarsità e l’inefficienza della rete dei trasporti che rallenta e rende difficoltoso lo scambio dei prodotti. Nel caso di Brescia, questi aspetti negativi sono tuttavia compensati dall’alto livello delle imprese locali, che offrono fornitori qualificati e prodotti d’avanguardia e di qualità nei vari settori. Altro fattore di attrattività è costituito dalla qualità della vita, dal paesaggio e dal clima del territorio bresciano, molto apprezzati dai dirigenti tedeschi.

A completamento di questi contributi hanno portato la loro testimonianza Francesco Franceschetti, presidente del Comitato Piccola industria Aib e amministratore delegato e Cfo della Francesco Franceschetti Elastomeri Srl, e Cristina Bodini, laureata in Scienze linguistiche alla sede bresciana dell’Università Cattolica e capo area Germania della Stefana Spa. I due relatori hanno esposto in maniera molto vivida e coinvolgente la loro esperienza lavorativa presso aziende che hanno intense relazioni d’affari con l’area germanofona. Entrambi hanno enfatizzato la validità dello stage all’estero, come opportunità di conoscenza delle dinamiche aziendali e di sviluppo delle capacità di relazione e di adattamento. In secondo luogo si sono soffermati sul valore della mobilità e della puntualità, caratteristiche molto apprezzate dai partner tedeschi. Fondamentale la capacità di stabilire una buona relazione con i clienti, non solamente attraverso le trattative economiche, ma anche e soprattutto tramite il dialogo e la condivisone di esperienze personali. Questo richiede, fra le altre cose, la capacità di appropriarsi in modo rapido e mirato di competenze lessicali negli ambiti più svariati attraverso la lettura della stampa tedesca, l’utilizzo ad hoc delle risorse online, ma soprattutto il contatto diretto con parlanti madrelingua.

Il seminario si è rivelato per gli studenti e per gli interessati un’ottima occasione per capire come funziona il mondo del lavoro locale e comprendere meglio le aspettative e i fabbisogni, non solo linguistici, delle aziende bresciane che operano sul mercato tedesco. Molti i suggerimenti utili per pianificare o modificare il proprio percorso di formazione in un’ottica professionalizzante forniti da relatori competenti in una gamma di interventi esaustiva e molto variegata.

* Studentesse del 1° anno del corso di laurea magistrale in Scienze linguistiche