La vita di un uomo vale per quel che fa, produce, appare? O per quel che è? Un disabile grave, un vecchio, un bimbo nel ventre di sua madre, un malato terminale, valgono un po' di meno? Non sono domande retoriche: sottendono una concezione dell'uomo e determinano le scelte culturali, mediche, assistenziali. “La vita è degna, sempre” è il tema  di un ciclo di incontri presso il Policlinico A. Gemelli, promosso dal Centro Ateneo per la Vita dell'Università Cattolica e la collaborazione del Centro culturale di Roma. Incontri dedicati ai momenti “deboli” della vita umana, la disabilità, la vecchiaia avanzata, la vita prenatale, il fine vita. Incontri aperti a tutti, con la partecipazione di professionisti della medicina e testimonianze di "specialisti in umanità".

Si parte il prossimo 9 novembre, alle ore 15.30, presso il Policlinico A. Gemelli, Aula 617, con “Sla: di inguaribile solo la voglia di vivere. Le questioni aperte per malati e familiari”. Protagonista Mario Melazzini, presidente nazionale Aisla e direttore scientifico del Centro Nemo. Con lui, insieme ad altri illustri ospiti, ne discuteranno Rodolfo Proietti, presidente del Centro di Ateneo per la Vita dell’Università Cattolica, e Paolo Maria Rossini, Direttore dell’Istituto di Neurologia Università Cattolica - Policlinico A. Gemelli di Roma, Massimo Antonelli, direttore Istituto di Anestesiologia e Rianimazione Università Cattolica - Policlinico A. Gemelli.

Durante l’incontro sarà proiettato un brano tratto dal video-documentario “Io sono qui. Sette giorni di appunti della vita di Mario Melazzini” di Emmanuel Exitu presente nell’occasione. Modera l’incontro Monica Mondo. Nel corso dell’anno accademico seguiranno altri incontri-seminari del ciclo “La vita è degna, sempre” (che ha il sostegno di Eni su: La disabilità nello sport; La vita prenatale; Lo stato vegetativo; La vecchiaia e il  fine vita.

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