«Se non fosse per l'estrema variabilità degli individui, la Medicina sarebbe una scienza e non un'arte». Citando William Osler, il padre della Medicina moderna, Bruno Giardina, direttore del dipartimento di Medicina di laboratorio del Policlinico Gemelli di Roma e della Scuola di Specializzazione in Biochimica e Biochimica Clinica, ha presentato il nuovo Centro di Ricerca in Biochimica e Nutrizione dello Sport (Cribens). La nuova realtà dell'ateneo, illustrata il 26 giugno in aula Pio XI, nasce dalla collaborazione di tre facoltà: Medicina e Chirurgia di Roma, Scienze della Formazione di Milano e Agraria di Piacenza. Come ha ricordato anche il Rettore Franco Anelli nel suo discorso inaugurale, l'idea che la Medicina debba andare sempre più verso la personalizzazione e l'intervento mirato e calibrato sulle peculiarità di ciascun essere umano è alla base di questa esperienza, «al centro della quale, come nella tradizione della nostra Università, c'è sempre la persona, considerata ora nella sua corporeità, grazie alla condivisione di esperienze e competenze diverse ma complementari».

Michele Lenoci, preside della facoltà di Scienze della Formazione, ha sottolineato come Il Cribens sia soprattutto un modo per «potenziare e ampliare lo sguardo», attraverso tre filoni di azione: l'attività di ricerca e formazione nei settori che si occupano di caratteristiche genetiche, adattamenti biochimico-metabolici e supporti nutrizionali dell'attività fisica. Per questo si avvarrà dello staff di ricercatori dei diversi laboratori dislocati nelle tre facoltà. Il secondo filone, riguarda l'attività di consulenza e assistenza clinico-nutrizionale, attraverso convenzioni con enti pubblici e privati, palestre, centri di fitness, centri benessere. Infine il centro si concentrerà sulla prevenzione e informazione.

L'obiettivo finale è quello di elaborare piani di allenamento e interventi nutrizionali personalizzati, che si basino su analisi accurate dell'individuo e dell'ambiente in cui questo si trova a operare, sia che si tratti di atleti professionisti, sia nel caso di persone che praticano attività sportiva a livelli amatoriali. Per i primi è stata istituita, oltre all'Ambulatorio di Nutrizione nello Sport, anche un'Unità mobile, che è in grado di seguire l'atleta e il suo staff durante gli allenamenti e le competizioni, con l'intento di instaurare un rapporto di fiducia e collaborazione fondamentali per ottenere risultati positivi e migliorativi delle prestazioni.

Ma, come ha ricordato ancora il professor Lenoci, una parte fondamentale dell'attività del Cribens sarà finalizzata alla formazione, con un particolare riguardo a giovani e giovanissimi, per i quali si sente sempre più cogente la necessità di un'educazione a uno stile di vita corretto, che combatta sedentarietà ed errate abitudini nutrizionali, cause principali dello sviluppo di patologie metaboliche.