Il tavolo dei relatori del seminario Ceriform. Da sinistra: Katia Montalbetti, Vittorio Campione, Giorgio Chiosso e Cristina LisimbertiOggi non meno di un italiano su due intercetta quotidianamente la scuola. Un dato che da solo giustifica l’interesse per la riflessione sui sistemi formativi, come ha sostenuto Katia Montalbetti, ricercatore di Pedagogia sperimentale all’Università Cattolica ed esperto del Ceriform, introducendo il seminario di studio organizzato l’8 marzo nell’ateneo di largo Gemelli, che si è interrogato sul futuro della scuola e, in particolare, se sia possibile «un’altra scuola» andando oltre il mero sensazionalismo. Nel dibattito contemporaneo hanno avuto, infatti, ampia risonanza alcuni pamphlets sulla sua incapacità di stare al passo dei tempi e sulla sua sostanziale mediocrità. Il seminario organizzato dal Centro studi e ricerche sulle Politiche della formazione (Ceriform) ha offerto spunti per comprendere l’ampiezza e complessità del tema considerato, in rapporto a un futuro probabilmente molto diverso dal passato e con un'attenzione specifica al ruolo delle politiche della formazione e del policymaking.

Giorgio Chiosso, professore ordinario di Storia della Pedagogia all’Università degli Studi di Torino, muovendo dal punto di vista dello storico, ha individuato alcune posizioni riformiste per la ripartenza della scuola, che si pongono ugualmente a distanza dal pensiero di quanti, in maniera più estremistica, invocano un ritorno ideale al passato o ne decretano l’inesorabile fine. Per un rilancio della scuola occorre riorganizzarla in funzione delle istanze che vengono dal basso promuovendo un nuovo modello in cui la flessibilità istituzionale e il radicamento territoriale, ovvero del livello organizzativo, si coniughino con la personalizzazione degli apprendimenti. Vittorio Campione, esperto di sistemi formativi e testimone privilegiato del dibattito politico sulla scuola degli ultimi decenni, ribadendo l’irrinunciabilità della scuola, ha posto a tema la centralità dei ragazzi come punto di partenza strategico per ripensare il sistema scolastico nella prospettiva di una decisa personalizzazione della didattica.

È possibile allora un’altra scuola? Come ha evidenziato nelle conclusioni Cristina Lisimberti, esperto del Ceriform, le riflessioni emerse inducono a dare risposta positiva a tale interrogativo e pongono al centro del dibattito la questione pedagogica. Il seminario apre piste di lavoro e riflessione stimolanti per quanti si occupano, a vario titolo, di scuola. In tale direzione proseguirà l’impegno del Centro studi nel promuovere, in continuità con la significativa esperienza pregressa, progetti e attività di ricerca rivolte alla scuola.