Le politiche pubbliche possono modificare i nostri comportamenti in meglio senza vietare o punire? La risposta è sì, se si adottano le politiche gentili del “nudge”.
Ne parlerà venerdì prossimo 13 novembre dalle 8.45 alle 10.30 il prof. Luciano Canova, ex studente del dottorato in Politica Economica della Cattolica e oggi ricercatore presso la ENI corporate University Enrico Mattei.
Nudge non ha una vera traduzione in italiano: significa “spintarella” ed è un intervento che mira a indurre un’azione cercando di modificare senza imposizioni il comportamento verso una direzione positiva, virtuosa.
Per ottenere determinati comportamenti sociali, infatti, si possono imporre regole che se trasgredite comportano una punizione o introdurre benefici economici all’attuarsi di un determinato comportamento. Oppure si può optare per la politica “gentile” del nudge: si modificano le caratteristiche del contesto in cui viene presa la scelta. Ad es: mettere in evidenza la frutta in una mensa è un nudge, mentre vietare il cibo spazzatura è una proibizione. Oppure sanzionare chi getta la carta per terra è una punizione, attaccare dei passi adesivi che conducono fino al bidone è un nudge.
“In molti Stati Europei e negli Stati Uniti le politiche di nudge sono strutturate, presenti e monitorate nei loro risultati, che si dimostrano spesso decisamente positivi” sottolinea il prof. Paolo Rizzi della facoltà di Economia e Giurisprudenza, che inizia con questo incontro un ciclo di interventi sulla creatività e l’innovazione applicata alla politica nell’ambito del suo corso di Politica economica. “Si tratta di una nuova modalità di intervento pubblico: uno strumento che ha come scopo quello di indirizzare le scelte delle persone verso un obiettivo di policy, salvaguardandone la libertà.”
In tempi di austerità, questo tipo di interventi consente di coniugare efficienza ed efficacia. E di risparmiare denaro pubblico. “E’ una modalità creativa, innovativa di risolvere i problemi. E’ questo che vorrei intuissero i nostri studenti: l’importanza di affrontare problemi vecchi con idee nuove, diverse, che escano dal percorso tradizionale”.