di Alba Sheldija*

La mia storia non è molto diversa rispetto a quella di altri giovani studenti pieni di entusiasmo, grandi progetti e idee. Ogni anno che passa mi permette di scoprire nuove cose su me stessa. Qui racconterò una di quelle esperienze che porterò nel cuore per tutta la vita. Scrivere di un’esperienza vissuta è molto difficile perché le emozioni, le sensazioni, le risate, le voci, i profumi, la musica sono difficili da codificare!

Nel raccontare la mia storia sarò semplice, perché così sono Canavieiras, le persone che lo abitano e le strade che lo segnano.

Canavieiras, la città dei colori. Mi piacerebbe chiamarla così, perché è questo il titolo che più le si addice! Una città immersa nel verde, dove la natura si manifesta in tutte le sue forme, colori e profumi. Ricca di piantagioni di cacao, frutto a cui è strettamente legata la sua storia. Ogni tramonto era uno spettacolo da ammirare e ogni passeggiata in bicicletta in riva al mare durante le prime ore del mattino era una sensazione indescrivibile, quasi magica! Mi mancheranno quelle mattine e quei tramonti! La città è a misura d’uomo. Muoversi in bicicletta è piacevole e ti permettere di esplorare tutte le viette e le sue meraviglie nascoste. Ogni strada è caratterizzata da una varietà di colori che risaltano per le ville in stile coloniale portoghese, segno di quel che è rimasto dal tempo di gloria che ha vissuto una tra le città più importanti del Brasile per la produzione del cacao. Le persone sono solari, la musica ti accompagna in ogni via, i ritmi della samba non mancano mai!

Il Giardino degli Angeli. Un’oasi

Il Giardino degli Angeli, il posto dove si dimentica la povertà che c’è fuori le mura color azzurro è come un’oasi. L’asilo è stato costruito vicino a una delle zone più povere di Canavieiras. La scelta della posizione è strategica. Creato per le famiglie, per il futuro di tutti quei bambini e giovani che prima non avevano una scelta, una possibilità per uscire da quel micro-mondo che non permetteva loro di sognare una vita diversa. Il Giardino degli Angeli ormai rappresenta un punto di riferimento molto importante per tante famiglie della zona, le vite delle quali hanno segnato grandi cambiamenti.

L'Onlus Planet Panzini è stata fondata da persone che credevano nel cambiamento, che hanno investito non solo le loro risorse finanziarie ma anche il loro tempo, dedizione e amore per questi giovani che erano stati dimenticati dalla società. La sfida più grande è l’educazione. L’educazione è un processo lungo, ha bisogno di tanto impegno e di dedizione da parte di tutte le persone che sono coinvolte. Questa sfida è stata portata avanti con successo, per dieci anni, dal Giardino degli Angeli. Dentro le mura dell’oasi, i bambini hanno la possibilità di avere tutti i diritti che gli sono stati negati per colpa della forte disuguaglianza che segna il popolo del Brasile in generale. Una società fatta di paradossi e di grandi disuguaglianze sociali.

Una giornata dentro l’oasi

Ogni mattina alle 8.30 mi mettevo il grembiule per aiutare Sara, la cuoca simpatica che canta mentre cucina e si diverte a farmi assaggiare ogni piatto o frutto estraneo a noi occidentali. Saluto Sara e mi sposto in una delle sale, dove ci sono i bambini. Durante la mattina i più grandi imparano le lettere e la base dell’aritmetica mentre i più piccoli si dedicano alla pittura oppure ai giochi di gruppo. È bello vedere l’impegno dei bambini mentre scrivono le prime lettere nel loro quaderno e la dedizione delle maestre nei confronti di ogni singolo bambino. Il mio ruolo è aiutare i bambini durante il processo di apprendimento e di alleviare il carico di lavoro alle maestre. Una campanella che suona, segna che è l’ora della merenda. Tutti in coda per lavarsi le mani, corrono in mensa e mangiano la merenda preparata da Sara, per poi uscire nel giardino a giocare tra di loro. Il giardino è bello e ricco di giochi. Non posso negarlo, era uno dei momenti più belli della giornata. Durante quella mezzora anch’io tornavo bambina.

Il caldo e le corse nell’erba a piedi nudi comportavano l'obbligo della doccia per tutti i bambini. Insieme alle maestre, li aiutavamo a prepararsi per la doccia. Puliti e sistemati si recano a mensa. È ora di pranzo. Due bambini aiutano a servire i pasti ai propri compagni. L’atmosfera dentro la mensa è gioiosa, si cantano canzoni prima di iniziare e si ringrazia sempre per il pasto offerto.

Dopo pranzo segue l’ora del pisolino, poi il pomeriggio ricco di attività nel centro culturale e sportivo. Mi impegno a essere attiva e a coinvolgere tutti i bambini nelle attività. Alcuni hanno delle grandi difficoltà a inserirsi nel gruppo e ad interagire come tutti gli altri. Ed è proprio li che il mio ruolo assume più importanza. Provo con insistenza e tanta pazienza a coinvolgerli, a capirli e a trovare il modo per farli divertire, strappar loro un sorriso. Sono bambini, sono fragili. Il processo educativo che si svolge dentro l’asilo ha lo scopo di fornire a queste piccole creature un pezzo di “vita normale”. Qua dentro i bambini dimenticano tutti i problemi che ci sono nelle loro famiglie, hanno la possibilità di vivere la loro infanzia. Qua dentro sono bambini.

Le regole e il programma educativo sviluppato all’interno della struttura si prefiggono l’obiettivo di avere un impatto reale sulle vite di queste famiglie. La mancanza di istruzione è la piaga più grande, e il suo malfunzionamento aggrava la situazione sociale in cui queste famiglie vivono. Il Giardino degli Angeli funge da ente d’istruzione, da madre e da famiglia per tutti i bambini che varcano la sua porta ogni mattina.

Le famiglie

Il ruolo dell’istituzione non si limita soltanto alla fascia oraria dedicate ai bambini, il lavoro procede oltre e si estende alle famiglie. Ogni singola famiglia, che ha figli o nipoti all’interno della struttura, è seguita con costanza da parte del centro. Ho avuto l’opportunità di conoscere un pezzo delle loro vite private, dei loro problemi e delle loro battaglie personali contro la dipendenza della droga o dell’alcool. Ho sentito le loro storie, e i loro dolori. Ho visto le loro case. Mi hanno accolto con il sorriso e mi hanno trasmesso una gioia di vivere che è raro trovare anche nelle società più ricche e ‘civilizzate’ in cui viviamo.

In ogni casa ho incontrato la semplicità di queste persone, il loro ottimismo e la gioia nei loro occhi quando parlano del futuro dei propri figli e nipoti. In questa fase del processo, è di fondamentale importanza il ruolo della direttrice Regina, una donna con un carisma da ammirare. A ogni famiglia dedica il tempo necessario per poterli aiutare, dispensa consigli preziosi alle madri più giovani e inesperte e controlla le famiglie più povere e le condizioni in cui vivono. Laddove è stato possibile l’Onlus Planet Panzini ha costruito anche delle case per alcune famiglie le cui condizioni di vita erano pessime. Solo attraverso un costante impegno di monitoraggio e di continuo contatto e sostegno morale con le famiglie, la missione del centro assume la sua forma più completa. Il Giardino degli Angeli è una dimostrazione che i cambiamenti e la speranza possono fiorire, anche laddove sembra più difficile.
 
‘Semeando opurtunidades’, seminando opportunità è la frase che meglio rappresenta la missione che questa istituzione svolge all’interno della communita di Canavieiras. Devo molto a questa esperienza. Ho imparato tanto dalle sensazioni vissute, dalle storie e dal coraggio di tante madri, dalla gioia e l’affetto dei bambini, dalla pazienza e dedizione delle maestre e dal costante e continuo impegno di tutte quelle persone che hanno creato questa istituzione. Queste persone sono i veri eroi, la loro battaglia è continua e a volte incerta, ma l’impegno è costante, le forze investite sono tante, l’ottimismo non manca mai, i sorrisi e la musica lo accompagnano sempre. Questi sono gli eroi di cui abbiamo bisogno. Questo è il coraggio di chi realmente crede nei cambiamenti. Qua niente è dato per scontato, ogni sorriso ha un valore immenso e ogni lacrima va capita.

È difficile descrivere il lavoro basato sulle vite umane e non sui numeri. Sono partita lasciando in quella meraviglia di posto un pezzo di me stessa. Un giorno ritornerò, ne sono sicura!

* 24 anni, originaria dell’Albania, studentessa al II anno di Laurea Magistrale in Management Internazionale della facoltà Economia presso la sede di Milano