di Giulia Cestaro *

Due valigie in mano e un biglietto di sola andata per Valencia, ecco come è iniziata la mia esperienza erasmus alla fine di agosto. Per il primo semestre di quest’anno frequento l’Universidad Cardenal Herrera-Ceu, un po’ distante dal centro di Valencia perché quasi ogni giorno devo fare 50 minuti di metro per arrivare in facoltá, ma di certo ne vale la pena.



In università ho trovato moltissimi stimoli e da subito ho cercato di sfruttare tutto quello che offriva tra cui una stazione radio, RadioCeu, gli studi televisivi di Ceumedia e il giornale universitario “El Rotativo”. La maggior differenza con l’università italiana è il rapporto professore-alunno, molto informale, in cui c’è un libero confronto e scambio. Dopo pochi giorni di lezione mi sentivo già parte della comunità universitaria, come se l’avessi sempre frequentata e ho trovato il tema per la mia tesi di laurea: “il giornalismo in valenciano”. La stampa in lingua locale (valenciano, detto anche catalano) vive ai margini ed è di secondaria importanza rispetto al giornalismo in spagnolo. Questo tema mi ha incuriosito molto e ho iniziato a chiedere interviste ai giornalisti delle due principali testate di Valencia, “El Levante” e “Las provincias”, a scrittori di libri e a professori universitari di giornalismo e comunicazione.

L’Erasmus è un’esperienza molto divertente, in cui si é sempre circondati da amici con cui si condivide tutto e in breve tempo si instaura un legame fortissimo. Però, senza farsi travolgere dal clima festaiolo, è importante sfruttare tutte le attività che l’università o la comunità in cui si si trova possono offrire. La mia esperienza a RadioCeu é davvero positiva, per la prima volta mi sono avvicinata al mondo della radio e ne sono rimasta affascinata. Due volte a settimana collaboro a due programmi, uno in inglese, “Bus Stop”, e l’altro in spagnolo, “A tu salud”. Il lavoro in radio mi ha aiutato molto anche a imparare la lingua.

Ci sono tanti aspetti della vita Erasmus che non mi aspettavo, per esempio i moltissimi compiti e progetti che ci sono da fare in università. Nonostante mi sia subito innamorata di Valencia, del suo clima, del suo cielo sempre azzurro con il “sol esplendente”, ho voluto viaggiare e conoscere altre cittá spagnole; con altri ragazzi Erasmus sono stata a Madrid, Zaragoza, Murcia, Siviglia e Cordoba e anche questi viaggi ci hanno aiutato a conoscerci e ci hanno legato ancora di piú. L’Erasmus è un’esperienza che dovrebbero fare gli studenti di ogni facoltá e non solo quelli di lingue, perché si scoprono modalitá nuove di apprendimento in università che apportano un valore aggiunto alla crescita professionale, ma soprattutto possono far scoprire nuove passoni, come la mia per la radio.

* 21 anni, terzo anno dello Stars, facoltà di Lettere e filosofia sede di Brescia, da due mesi in Spagna grazie al progetto Erasmus