di Marcella Prandelli *

Marcella Prandelli in CaliforniaQuando mi è stata data la possibilità di scrivere un “post” sul mio Late ho pensato che fosse meglio non "perdere tempo" e studiare. Poi mi sono ricordata com’ero io prima di partire: cercavo ovunque racconti e suggerimenti, non sapevo cosa aspettarmi. È per questo che ho deciso di raccontare questa fantastica esperienza. «Prima di partire» vi dicevo. E per dove? California, San Diego, sognata da anni e finalmente realizzata. Parlando di cose concrete, come passavo le giornate?

Parto dal presupposto che io ho scelto senza alcun dubbio di passare il mio mese con una famiglia. Mi svegliavo con il sole della California che entrava dalla finestra, mi alzavo inevitabilmente con il sorriso e dopo aver fatto colazione prendevo il bus per andare in campus dove avevo lezione dalle 8 alle 13. Lezioni che volavano visto l'ottima organizzazione che ti permetteva di non aver mai la stessa lezione per più di un’ora e mezza o per due giorni consecutivi. Dopo di che passavo il pomeriggio in giro per il campus, in palestra (chiaramente servizio gratuito offerto dal campus) oppure in spiagge diverse (raggiungibili con il trolley in poco tempo) o ancora in giro per il grande centro commerciale che avevo purtroppo troppo vicino a casa mia.

Arrivato il weekend, dopo avere fatto due ore di surfing, il venerdì mattina partivo con le mie amiche e la miaLa card dell'Ateneo valigia. Come tutti sappiamo in America le distanze sono relative. Ho visitato Las Vegas, il Grand Canyon e, esperienza bellissima, ho guidato fino a Los Angeles. Che dire, avete presente i film americani? I campus? I ragazzi in pantaloncini con la tavola da surf sotto braccio? La vita notturna a Las Vegas? Vi posso assicurare che è tutto così: è un'esperienza magnifica. Ho avuto la fortuna di capitare in una famiglia bellissima, una casa con un via vai continuo di gente, cene con altre 15 persone.

Come fa a non venirti voglia di parlare inglese e di lasciarti trasportare dal loro rilassante modo di vivere? Per tutti quelli che hanno ancora dei dubbi e sono indecisi se partire o meno, perché “un mese è troppo via da casa" oppure "ho paura di restare indietro con gli esami", assicuro che anch’io sono molto attaccata alla mia famiglia. Ma la tecnologia adesso permette di sentirsi ogni giorno. E, per quando riguarda gli esami, a me questa esperienza è stata solo d'aiuto. Consiglio, perciò, di cominciate a realizzare i sogni, di non rimandare e di sfruttare le tante opportunità che l'università ci offre. Viviamo anche noi il nostro "piccolo film". Io continuo a tener d'occhio i prezzi dei voli.

 

 

* 20 anni, di Bagnolo Mella (Bs), secondo anno di Scienze linguistiche, sede di Brescia