È stato un po’ come fare un salto nel vuoto, ma lo rifarei a occhi chiusi. La mia meta? La Sicilia. Il progetto Kamlalaf - In viaggio con Erodoto promuove viaggi per scoprire da vicino alcune realtà disagiate nel sud del mondo e dell’Italia. E la terra siciliana si inseriva in questa iniziativa con lo scopo di conoscere e incontrare diverse realtà associative, istituzionali e del commercio equo e solidale legate all’antimafia. Ero venuta a conoscenza di questa iniziativa quasi per caso, durante un incontro di presentazione in Università e la voglia di approfondire tematiche quali la legalità e il disagio giovanile, mi avevano spinta a decidere di fare di questa esperienza il mio tirocinio formativo previsto dalla laurea magistrale che sto frequentando. Il mio entusiasmo per questa opportunità ha contagiato anche una mia compagna di corso, Vanessa Cassinelli, che ha scelto di intraprendere questa avventura per la curiosità di trascorrere in “modo alternativo” due settimane estive.

Le novità erano tante: a partire dal gruppo, composto dall’assessore del Comune di Piacenza, Giovanni Castagnetti, da sei ragazze, tra i 18 e i 30 anni, e da un educatore di Ragusa, Fabrizio Statello, di Libera, che è stato la nostra guida e ci ha aiutato a orientarci, non solo nel comprendere la cultura siciliana, ma anche negli spostamenti. Il nostro mezzo di trasporto? Un grande camper dell’Unità di strada, che ci ha trasportati gomito a gomito in una esperienza intensa.

A Palermo siamo stati alla Base Scout Agesci “Volpe Astuta”, dove abbiamo anche contribuito ai lavori di bonifica del terreno su cui sorge, il fondo Micciulla, primo bene confiscato alla mafia. L’incontro con i ragazzi della coordinazione “Addio Pizzo” ci ha aiutato a capire l’importanza di attuare un consumo critico per evitare di favorire le speculazioni mafiose. La visita alla Squadra Mobile “Catturandi” ha soddisfatto le nostre curiosità sullo svolgimento delle indagini e la cattura di pericolosi latitanti e ci siamo emozionati per l’incontro a Cefalù con Manfredi Borsellino, figlio del noto magistrato Paolo Borsellino, vittima della mafia. A Partinico ci siamo trovati a condurre un’edizione del telegiornale di Telejato insieme al suo direttore, Pino Maniaci, mitico giornalista e soprattutto grande personalità, un significativo esempio di contrasto all’omertà, attraverso la continua denuncia di attività illecite, inarrestabile anche di fronte alle molteplici minacce e diversi attentati mafiosi subiti.

A Modica abbiamo seguito la produzione del cioccolato Quetzal, presso l’omonima bottega gestita dalla Cooperativa Sociale Quetzal, e abbiamo visitato una Bottega Altromercato del commercio equo e solidale, sempre più convinti che un consumo responsabile rappresenti davvero uno strumento politico per agire e cambiare la realtà. A Catania abbiamo svolto diverse attività con i ragazzi del Gapa (Giovani assolutamente per agire), un'associazione di volontariato autofinanziata che opera nel quartiere S. Cristoforo in favore dei minori, e delle loro famiglie, per ovviare alla carenza di servizi, attraverso attività di sostegno scolastico, animazione, campi estivi, spettacoli teatrali, momenti di incontro su tematiche del quartiere, denunce e iniziative di rivendicazione dei tanti diritti negati. Un’altra breve tappa è stata a Reggio Calabria, dove abbiamo partecipato alla messa in Duomo per il ventennale della scomparsa del giudice Antonino Scopelliti.

Abbiamo incontrato tanti giovani nelle diverse città appartenenti a diverse associazioni, ma tutti accomunati dallo stesso entusiasmo nel portare avanti la lotta alla mafia: coraggiosi e grintosi, non accettano di piegarsi all’illegalità, ma si attivano per coinvolgere i cittadini, diffondendo consapevolezza e senso di responsabilità e offrendo possibilità alternative alla pericolosa tendenza all’omertà e all’adeguamento a certe realtà. Come tirocinio è stato molto istruttivo. Ci ha messo in gioco e ci ha resi parte attiva.

* Laurea magistrale in Progettazione pedagogica nei servizi per i minori, facoltà di Scienze della formazione, Piacenza