Cambiano interfaccia, colori, grafiche ma resta una grande attenzione: mettere ancora di più gli studenti al centro. Con il lancio del nuovo sito, l'Università Cattolica saluta il suo primo secolo di storia e si tuffa nel secondo ripensando tutta la sua presenza digitale. La parola chiave è semplificazione.

 

Il compito era delicato: come innovare senza perdere di vista la propria storia e snaturare l’immagine dell’università? Per farlo, l’Ateneo ha scelto di affidarsi a Gummy Industries, una agenzia creativa specializzata in consulenze per aziende che vogliono potenziare la propria strategia digitale. La loro sede è a Brescia ma i loro clienti sono, per ora, in giro per tutta Italia, hanno iniziato a lavorare nel digitale 10 anni fa. I collaboratori sono già una trentina, tutti rigorosamente under 40.

 

«Ci aspettavamo una situazione difficile – spiega Giorgio Mininno, uno dei quattro soci fondatori di Gummy Industries- Da fuori l’università si percepisce come una realtà enorme e molto frammentata, ci aspettavamo questo anche a livello decisionale. Invece abbiamo avuto la fortuna di collaborare con persone molto preparate con cui è stato facile affrontare le pratiche quotidiane e capire che il primo punto da affrontare era quello della semplificazione».

Il nuovo sito infatti va proprio in questa direzione: «Osservando cosa andava e non andava – continua Mininno - è parso subito evidente come sotto il dominio unicatt esistessero troppi siti. Sono una trentina, legati a facoltà, centri di ricerca e progetti di ricerca specifici. Se da un lato questo dice tanto della vivacità dell’Ateneo dall’altro crea molto disordine rispetto al tono complessivo da tenere e complica molto il lavoro per il team di comunicazione».

 

Scorrendo la nuova home page del sito questi principi trovano applicazione concreta: l’esperienza di navigazione è più intuitiva e soprattutto parla a un pubblico solo: gli studenti. Arrivare a questa soluzione non è stato semplice perché naturalmente oltre a loro ci sono tanti altri interlocutori che l’ateneo vuole raggiungere ma è stato deciso, pensando anche ai mesi difficili che tutti stiamo vivendo, di rispondere in primis ai bisogni di chi studia e chi vuole studiare in Cattolica.

 

«Trovo corretto il lavoro che l’Ateneo sta facendo per dare un’ottica più editoriale alla propria comunicazione – sottolinea Mininno-. Un’organizzazione come questa ha opportunità di produrre contenuti di altissimo livello, fondamentali per mettere in dialogo l’ateneo con tanti altri soggetti. Ha senso sforzarsi per far emergere questi contenuti con canali ad hoc, altrimenti l’università resterebbe una scatola chiusa, la sua voce non verrebbe ascoltata. Il punto chiave è non perdere di vista gli studenti: in quest’ottica, aver scelto uno street artist come Basik per realizzare le nuove icone delle facoltà secondo me è un segnale da parte dell’ateneo verso i ragazzi».

 

«Nei prossimi mesi rilasceremo i nuovi siti dedicati agli altri interlocutori – conclude Mininno-. La navigazione tra le diverse landing pages sarà molto semplice grazie alla funzione ‘Portali’, in alto a destra sulla home page. Con un semplice click chiunque potrà passare da un portale all’altro e per l’università sarà più semplice adattare il tono della comunicazione e indirizzare con più precisione i messaggi a seconda del pubblico a cui si sta rivolgendo».