La visita del Papa alla sede di Roma durante il saluto del prorettore Franco AnelliIl Papa ha fatto visita questa mattina alla sede romana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in occasione del 50° anniversario dell’istituzione della facoltà di Medicina e Chirurgia, che porta il nome del fondatore Agostino Gemelli. Ad accogliere il Santo Padre al suo arrivo all’eliporto del Policlinico Gemelli i cardinali Agostino Vallini, vicario generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, e Angelo Scola, arcivescovo di Milano e presidente dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori. Con loro monsignor Sergio Lanza, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, Lorenzo Ornaghi, ministro per i Beni e le Attività culturali, il prorettore Franco Anelli, il direttore amministrativo Marco Elefanti; il direttore del Policlinico A. Gemelli Maurizio Guizzardi, il preside della facoltà di Medicina e Chirurgia Rocco Bellantone e il direttore di sede Giancarlo Furnari.

L’incontro del Papa con la comunità universitaria della Cattolica ha avuto luogo nel piazzale antistante l’Auditorium della facoltà di Medicina e Chirurgia, alla presenza di docenti, medici, personale e studenti del Policlinico e dell’Università. Tra le autorità il presidente della Camera Gianfranco Fini, il ministro della Salute Renato Balduzzi; il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda; il presidente della Giunta Regionale del Lazio Renata Polverini; il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il presidente della Provincia di Nicola Zingaretti.

Il Papa ha pronunciato il suo discorso dopo gli indirizzi di omaggio del presidente dell’Istituto Giuseppe Toniolo cardinale Angelo Scola, e del prorettore Franco Anelli. Nella giornata in cui la Cattolica celebra la prima Giornata della Ricerca, il Pontefice ha sottolineato che «lo stesso impulso alla ricerca scientifica scaturisce dalla nostalgia di Dio che abita il cuore umano», dal momento che «l'uomo di scienza tende, spesso inconsciamente, a raggiungere quella verità che può dare senso alla vita». Secondo Benedetto XVI «scienza e fede hanno una reciprocità feconda, quasi una complementare esigenza dell’intelligenza del reale». «La ricerca è illuminata da scienza e fede e da queste due "ali" deve trarre impulso e slancio, senza mai perdere il senso del proprio limite».

«L'Università Cattolica - ha detto il Papa, concludendo il suo discorso - è chiamata oggi a essere un'istituzione esemplare che non restringe l'apprendimento alla funzionalità di un esito economico» ma offre servizio incondizionato alla vita. Il Papa ha poi rivolto un pensiero ai pazienti, assicurando loro la sua preghiera e il suo affetto.