«Leggete tanto, perché leggere non ha controindicazioni. Solo così, oltre a crescere culturalmente, potrete capire meglio cos’è un libro, com’è fatto e avere più consapevolezza nella scelta della vostra futura professione nel mondo editoriale». Questo il consiglio del professor Alessandro Cunietti ai suoi studenti di Marketing del prodotto editoriale all’interno del corso di laurea magistrale in filologia moderna. È per questi giovani, che affollano i corsi di editoria e subiscono il fascino del mondo dei libri sognando un futuro lavorativo al suo interno, che il docente ha pensato il ciclo di incontri “Dal testo al libro”. Dal 2 maggio sono saliti in cattedra alcuni dei protagonisti dell’editoria italiana che hanno raccontato il loro lavoro e le strategie di marketing delle case editrici, talora diversissime e lontanissime l’una dall’altra per scelte e progetti, aziende di cui fanno parte o che hanno fondato, come nel caso di Vittorio Avanzini.

E proprio con Newton Compton ha avuto inizio questo percorso, con la provocazione delle altissime tirature a prezzi stracciati come ricetta per vincere la crisi, una ricetta che ha contraddistinto il marchio editoriale romano sin dalle sue origini. Una soluzione che certo non è condivisa da tutti, se si pensa alla filosofia di Giuseppe Laterza, secondo il quale «i libri sono idee, missione dell’editore è farle circolare». Ma in un’epoca di grandi trasformazioni, in cui la tecnologia influisce pesantemente sull’evoluzione del mercato editoriale, tutti sono d’accordo su un punto: «innovare e sperimentare» sono le parole chiave di Stefano Mauri, presidente di uno tra i maggiori gruppi editoriali italiani insieme a Mondadori ed Rcs. E c’è chi, come Riccardo Cavallero, direttore Generale Libri Trade Mondadori, arriva persino a immaginare un futuro in cui «la libreria somiglierà più a uno sportello bancario, cui il lettore si potrà rivolgere per vedere esaudite le sue richieste individuali».

All’ebook e al tablet comunque è rivolta l’attenzione, perché «è inutile avere timore del cambiamento; meglio non farsi fuorviare dai pregiudizi e provare in prima persona», come consiglia Vittorio Ravaioli di LibreriaRizzoli.it agli studenti che ancora guardano con sospetto il libro digitale. Perché, come emerge da queste testimonianze di primo piano, è proprio questo il settore dell’editoria più aperto ad accogliere nuova forza lavoro: basta essere curiosi, e, su carta o su schermo, leggere molto.