Dal 1990, il primo weekend di Aprile si svolge l’International Business Week End (Ibwe), un evento atteso per tutti gli studenti del programma Double Degree e futuri membri delle associazioni studentesche d’Europa. Durante l’evento, gli allievi delle istituzioni partner del Programma sono invitati ad affrontarsi in diverse competizioni e a rappresentare la loro scuola. L’edizione del 2014, che si è svolta dal 4 al 7 aprile, ha avuto come protagonisti gli studenti di Esb Business School (Reutlingen, Germania), Neoma Business School (Reims, Francia), Icade (Madrid, Spagna), Dcu Business School (Dublino, Irlanda), Uniwersytet Jagiellon’ski (Cracovia, Polonia), 14 allievi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (Piacenza, Italia), e infine degli Old Boys, studenti laureati che, memori dei precedenti Ibwe a cui avevano preso parte da studenti, vengono allo scopo di divertirsi e rivedere vecchi compagni di banco.

L’obiettivo per tutte le università e business school è quello di rappresentare al meglio la propria nazione, ma è anche un’occasione per fare nuove conoscenze e affrontarsi in competizioni sportive e di cheerleading per vincere l’ambita Coupe d’Ambiance L’Ibwe è un evento che comporta almeno due mesi di preparazione, tra allenamenti sportivi, creazione di coreografie per le cheerleader, ricerca di sponsor, preparazione di video.

Tutti gli anni  un Paese diverso è incaricato di organizzare l’evento. Quest’anno si è trattato dell’Irlanda. Gli studenti Double Degree della Dcu hanno scelto Cork, una città balneare nel sud d’Irlanda che gode di una suggestiva atmosfera turistica. Nel 2013, l’Icade aveva organizzato l’evento a Mojorca, e il prossimo anno lo Smint (associazione studentesca degli studenti del Management internazionale) di Piacenza dovrà preoccuparsi dell’organizzazione dell’evento, che avrà luogo in Italia. Il numero di partecipanti cambia di anno in anno: tra i 400 e i 1.000 studenti.

«In un’atmosfera cosmopolita si è svolta la prima serata del nostro incontro - racconta Audrey Boudet, presidente dello Smint -: il momento delle video-presentazioni. Tutte le università ne preparano una per presentare la propria cultura, ma a volte per prendersi gioco degli altri paesi enfatizzando gli stereotipi noti a tutti. Noi italiani eravamo “Pizza e pasta”. Dico “noi italiani” perché, nonostante le nostre diverse nazionalità (francesi, tedeschi, messicani, italiani) siamo tutti parte dell’Università Cattolica. Nelle altre serate (St Patrick’s Day, Soirée Cabaret, Gatsby the Great) abbiamo avuto modo di divertirci e di conoscere tanti altri studenti».

Dopo una colazione tipicamente irlandese, con pudding, frittata e salsiccia, sabato 5 aprile il risveglio per opera dei ragazzi dell’Esb con trombe e tamburi. E, finalmente, nel pomeriggio, il Business Game. «Divisi in squadre di sei membri ciascuna, i Paesi si confrontano su un problema relativo ad un’impresa specifica; quest’anno, l’impresa scelta era Apple. Gli altri studenti si sono invece concessi un pomeriggio di “quiete prima della tempesta”. L’ultimo giorno, la tanto attesa quanto temuta competizione sportiva; è una giornata sofferta, tutti sono stanchi, ma ancora pronti a dare un ultimo sforzo per rappresentare la propria università anche a livello di pallavolo, calcio, tennis, pallacanestro».

Alle 16 comincia la competizione che tutti aspettano: il cheerleading. «Anche se la coreografia  della Cattolica è stata apprezzata, il Cesem vince con una bellissima improvvisazione». Alla fine del week end, per l’ultima serata, la Dcu annuncia che il vincitore della Coupe d’Ambiance è Esb. Un’esperienza unica, confessa Audrey: «Fa emergere la bellezza delle diversità di ogni scuola e nazione».

 

Ecco il racconto della Presidente dello SMINT, a nome degli studenti della Cattolica di Piacenza che hanno partecipato all’evento 2014 in Irlanda: una squadra di 14 membri per rappresentare l’Italia.