Un’esercitazione, un esame, un colloquio di lavoro. Contemporaneamente. E’ ciò che è capitato, lunedì 23 maggio, a una cinquantina di studenti di Scienze Bancarie ( in larga parte provenienti dal corso di laurea magistrale Economia dei mercati e degli intermediari finanziari) che hanno partecipato al Portfolio Simulation Project.

Il meccanismo dell’evento, promosso in collaborazione con il servizio Stage & Placement, è semplice: gli studenti del corso in Gestione del portafoglio che, coordinati dai due docenti titolari dell’insegnamento, Elena Beccalli e Mario Anolli, si sono divisi in tredici gruppi di lavoro che hanno avuto come compito quello di redigere un progetto per la gestione di un portafoglio di strumenti finanziari. I report sono stati poi presentati in occasione del Portfolio Simulation Project alla presenza dei responsabili risorse umane di Borsa Italiana e Eurizon.

Il progetto, oltre ad essere una proficua esercitazione costituisce parte integrante del programma d’esame e grazie al coinvolgimento delle aziende è diventato un vero e proprio colloquio tanto che alla fine dell'evento i responsabili delle risorse umane se ne sono andati soddisfatti. E con una decina di nominativi sul loro taccuino.

La discussione dei report, realizzati seguendo le linee guida delle società partecipanti all’iniziativa, per gli studenti è stata anche un’occasione di confronto con un interlocutore che si è posto nei loro confronti seguendo logiche aziendali piuttosto che accademiche. Durante la presentazione dei rispettivi progetti gli studenti hanno dovuto spiegare la scelta della strategia, le aspettative di guadagno (breve, medio e lungo periodo) e la composizione dei titoli scelti. E alla fine della presentazione gli aspiranti intermediari finanziari hanno dovuto rendere conto del loro lavoro a dei giudici implacabili: le curve dei grafici.
I risultati sono stati soddisfacenti? In caso di risposta affermativa ecco che l’obiettivo diventa un ulteriore salto di qualità. Ci sono state delle perdite? Allora è necessario rivalutare le scelte effettuate, capire dove e perché si è sbagliato e proporre soluzioni per rendere migliore il portafoglio.

I vari team che si sono susseguiti nelle presentazioni dei loro progetti hanno poi naturalmente dovuto tenere in considerazione gli ultimi fatti di attualità come il terremoto in Giappone, la crisi greca, la guerra in Libia, la morte di Osama Bin Laden, provare a capirne l’impatto sui mercati e agire di conseguenza. Ma anche fare attenzione ad equilibrare i titoli scelti, perché se si adotta una strategia aggressiva occorre poi coprirsi le spalle in modo adeguato. A decidere all fine sarà sempre il mercato ma per i ragazzi, il successo del proprio portafoglio, per questa volta, è stato un aspetto marginale. Quel più conta è aver fatto bella figura. E a sentire i pareri dei rappresentanti delle aziende la missione sembra decisamente compiuta.