Padre Gemelli, già in sedia a rotelle, a uno dei primi congressi degli psicologi italiani«Un lavoro di selezione mirata sulle carte che descrivono l’attività di Gemelli psicologo all’interno di un archivio molto più grande. Tre anni e mezzo di lavoro che hanno portato alla creazione di un catalogo di 660 pagine fruibile sul sito internet degli Archivi storici della psicologia italiana (Aspi)». A raccontare i risultati dello studio finanziato da un Fondo per la ricerca di base (Firb), coordinato dal direttore del dipartimento di Psicologia Alessandro Antonietti, è Ilaria Montanari, che insegna Teorie e tecniche dei test psicologici alla sede di Brescia dell’ateneo.

Gli esiti del lavoro condotto insieme a Chiara Incorpora, sono stati presentati il 30 maggio nella cripta aula magna dell’ateneo, nell’ambito del convegno “Archivi storici della psicologia italiana: le carte di padre Agostino Gemelli”. Il fondatore dell’Università Cattolica è stato infatti uno studioso a tutto tondo e può essere considerato uno dei maggiori protagonisti per lo sviluppo della psicologia in Italia. Svariati gli interventi, dalle testimonianze dirette di allievi di Gemelli come il professor Marcello Cesa-Bianchi, all’illustrazione fatta da Valentina Fenaroli dei più ingegnosi strumenti medici del laboratorio di psicologia inventati dal fondatore della Cattolica ed oggi esposti nella sede dell’Università di via Nirone.

«La personalità di padre Agostino Gemelli era poliedrica - fa notare Ilaria Montanari -: si interessava di moltissimi ambiti. È stato medico, psicologo, religioso, filosofo, docente, fondatore e rettore di un’università. C’è però un aspetto che non è stato a mio giudizio abbastanza considerato e studiato della sua attività: la sua grande capacità di creare reti con altri studiosi, e di promuovere la scuola e i suoi allievi». Insomma, coltivava quello che oggi chiameremmo network. «Era in grado di svolgere un’enorme quantità di lavoro, dettava decine di lettere al giorno e comunicava con tutti: rispondeva agli studenti, discuteva con i luminari del suo tempo, manteneva corrispondenze con i colleghi d’oltreoceano. Di Gemelli ci sono note oltre 2.000 pubblicazioni, per non parlare del fatto che in pratica fondò un’università partendo da zero. Ma la sua capacità di gestire le relazioni, che oserei chiamare “manageriale”, era altrettanto notevole».