Un bando da un milione di euro per realizzare uno studio mai realizzato finora. A conseguire questo importante risultato è il centro di ricerca Transcrime, diretto da Ernesto Savona, che venerdì scorso si è aggiudicato il progetto EU Business Crime Survey, finanziato dalla Commissione Europea. Oggetto dell’indagine, la vittimizzazione delle imprese europee; grazie a questa ricerca per la prima volta si potrà infatti stimare numero, frequenza, tipologia e costi della criminalità nei confronti delle aziende nei 27 Paesi dell’Unione.

La raccolta di queste informazioni a livello europeo permetterà di ottenere dati puntuali sulle caratteristiche delle imprese vittime di reato e sulle modalità di svolgimento dei reati stessi. Questi dati potranno quindi essere utilizzati da policy makers e forze dell’ordine per sviluppare e ripensare le misure di prevenzione e contrasto alla criminalità contro le imprese, migliorando così la tutela dei settori economici e delle situazioni più a rischio.

Per realizzare questa ricerca Transcrime si avvarrà della collaborazione di Gallup Europe, un gigante nel campo dei sondaggi, che interpellerà, telefonicamente e online, le imprese gestendo l’implementazione e la disseminazione dei dati raccolti. Se Gallup farà da “braccio” Transcrime sarà invece la “mente”. Al nostro centro di ricerca spetterà infatti il compito di costruire i questionari e analizzarne il contenuto: «Il nostro lavoro riguarderà l’aspetto metodologico- spiega Giulia Mugellini, researcher e project manager del Centro – per esempio dovremo formulare le domande in modo tale che non influenzino la risposta senza contare che non tutte le interviste saranno uguali. La ricerca riguarda infatti tutti i tipi di criminalità e chiaramente anche in fase di campionamento saremo noi a dover coordinare il lavoro di Gallup. A seconda delle diverse tipologie di reati sarà infatti chiaro che dovrà essere effettuato un campionamento stratificato e in Paesi dove il rischio è più elevato effettueremo un sovracampionamento. E’ ovvio che non si potrà affrontare, per fare un esempio, il tema delle mafie in Italia nello stesso modo dei Paesi scandinavi».

Uno dei punti di forza di Transcrime nella vittoria del bando è stata sicuramente l’esperienza maturata in ricerche simili. Il centro di ricerca aveva già in passato effettuato questo tipo di ricerca su scala nazionale. Lo studio, una novità assoluta per l’Italia, era stato commissionato nel 2008 dal Ministero dell’Interno . Un tema, quello della vittimizzazione delle imprese, che il centro di ricerca ha approfondito ulteriormente l’anno successivo con lo sviluppo dello studio di fattibilità su cui si baserà la ricerca appena commissionata. Un’esperienza che permette ai ricercatori di Transcrime di fare qualche considerazione preventiva: «Il reato più comune- spiega la Mugellini - è quello di furto che solitamente colpisce le aziende legate al commercio siano queste all’ingrosso e al dettaglio seguito dall’usura che si manifesta nel settore delle costruzioni , in particolar modo alberghi e ristoranti».

Per quel che riguarda i tempi, il bando fissa a 18 mesi la durata della ricerca. I primi risultati si avranno dunque non prima del 2013: «Tuttavia – prosegue Mugellini – contiamo di implementare le interviste entro i primi sette mesi perché l’analisi dei dati sarà davvero un lavoro imponente visto che ci troveremo a dover analizzare centinaia di migliaia di imprese sparse per tutta Europa».

Un gran lavoro al quale, volendo, possono partecipare anche gli studenti della Cattolica. Ed è la stessa Mugellini a confermarlo: «Transcrime accoglie stagisti interni e con l’assegnazione di questo bando ci aspetta davvero un gran lavoro. I ragazzi che collaboreranno con noi avranno dunque la possibilità di contribuire al progetto aiutandoci ad analizzare l’immensa mole di dati su cui dovremo lavorare».

Non va poi dimenticato che questa ricerca non rappresenta l’unico progetto in cui è impegnato Transcrime. Un lavoro analogo, mirato all’analisi del rischio criminalità tra le imprese trentine, è stato commissionato qualche mese fa dalla Provincia di Trento (nel capoluogo si trova l’altra sede del centro di ricerca) e sono attivi anche altri due importanti studi: uno, a livello europeo,finalizzato a sviluppare un sistema di supporto a FIU, forze dell'ordine ed intermediari nell'attività anti-riciclaggio, il secondo, a livello nazionale, di cui si sta ancora aspettando il risultato, prevede l’analisi delle infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale. È inoltre attiva anche un’importante collaborazione con la DDA - Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria mirata ad analizzare le attività della ‘ndrangheta nel traffico di stupefacenti.